Materna di via Polizzi a Pioppo, il Comitato scrive a Mattarella: “Aiutateci a far riaprire la scuola”

Redazione

Cronaca

Materna di via Polizzi a Pioppo, il Comitato scrive a Mattarella: “Aiutateci a far riaprire la scuola”

28 Novembre 2018 - 12:13

“Aiutateci a far riaprire la scuola di via Polizzi”. Il Comitato di Pioppo scrive a Mattarella, Pennisi, Dolce e Gabbana e Fissolo Ferraro. Una richiesta di aiuto per il recupero dell’edificio scolastico chiuso a giugno del 2012 senza giustificato motivo dall’amministrazione comunale di allora.

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

A lei Signor Presidente Sergio Mattarella, in qualità di primo cittadino dello Stato e Garante della Costituzione. A lei Monsignor Michele Pennisi perché possa dare il suo contributo alla riedificazione di questa comunità che passa certamente anche attraverso il riconoscimento di diritti come quello alla scuola. A lei Signora Maria Franca Fissolo Ferrero e alla sua fondazione, per lo sguardo al futuro e alla solidarietà, che avete saputo dare nella vostra attività e per quello che la vostra azienda rappresenta ed ha rappresentato con i suoi prodotti per i bambini di tutto il mondo. A voi Domenico Dolce e Stefano Gabbana per il rapporto che avete con la Sicilia e perché a Monreale ci siete già stati ma non avete visto probabilmente la realtà intorno al Duomo della Città.

Pensando alla nostra scuola materna di via Polizzi rimasta chiusa da anni e visto che si avvicina il Natale abbiamo deciso di scrivere una lettera al caro Babbo Natale dove esprimiamo il nostro desiderio di vederla riaperta alla collettività. Ma oltre a Babbo Natale abbiamo pensato di raccontarla anche a voi. Il tentativo è quello di mantenere sempre accesi i riflettori sulla vicenda che ormai da tempo interessa l’edificio. Magari voi potreste aiutarci nella nostra mission, alla luce del fatto che le Istituzioni direttamente interessate hanno dimostrato disattenzione al futuro dei nostri bambini e della nostra scuola.

Siamo un Comitato di cittadini che svolge attività di volontariato e denuncia l’abbandono da più di dieci anni nel territorio di Monreale e in particolare nella frazione di Pioppo, paese della Sicilia nella Provincia di Palermo. Se oggi arriviamo a rivolgerci a voi è perché dopo sei anni e mezzo, spesi a rincorrere la verità, abbiamo perso la fiducia nelle Istituzioni locali e ad ogni loro falsa promessa.

Abbiamo perso la fiducia ma non la speranza di riuscire in un modo o nell’altro a restituire l’asilo ai bambini, alla nostra comunità ed anche a noi stessi che lo abbiamo frequentato da piccoli. L’oggetto di questa lettera infatti è una richiesta di aiuto per il recupero dell’edificio, che a giugno 2012 è stato chiuso senza giustificato motivo dall’amministrazione comunale di allora. Si! Senza giustificato motivo, perché è questo che emerge dalla perizia tecnica eseguita da una ditta esterna nel 2016. Una perizia ritardata per anni nonostante il Comitato, l’abbia chiesta sin da subito e si sia anche prodigato per ottenerla gratuitamente. Dopo anni, sempre su nostra richiesta, nel 2018 è stata istituita una commissione comunale di inchiesta sui fatti riguardanti la chiusura della struttura, anche in questo caso le difficoltà non sono state poche. La relazione conclusiva della commissione, il cui esito è davvero sconcertante, è stata depositata presso la stazione dei Carabinieri di Monreale e li giace serenamente. Al momento l’unico provvedimento concreto in tutta questa vicenda è una sanzione disciplinare a carico di un dirigente comunale, null’altro.

Da quanto si evince dalle intercettazioni telefoniche diffuse dall’Arma dei Carabinieri relative all’operazione nuovo mandamento, la scuola è stata oggetto di speculazioni da parte della mafia, oltre di diversi atti vandalici tra cui un incendio a seguito delle nostre iniziative “illegali” nel tentativo di ripulirla e preservarla.

L’ultima promessa pubblica del Sindaco, resa peraltro in consiglio comunale, rassicurava quanti avevano sin lì protestato poiché, a detta del primo cittadino, l’impegno era di riaprirla prima della fine del mandato. Mancano solo cinque mesi alla scadenza del suo mandato e noi non abbiamo visto né uno straccio di progetto e nemmeno l’ombra di un possibile inizio lavori di manutenzione. Per questo oggi ci rivolgiamo a voi sic e simpliciter.

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