Circolo Italia, si va verso lo sfratto. Il comune concederà un’ultima possibilità

Redazione

Cronaca

Circolo Italia, si va verso lo sfratto. Il comune concederà un’ultima possibilità

24 Novembre 2018 - 16:32

Tra il Circolo di Cultura Italia e il Comune, ormai è “guerra”. Il comune, infatti, ha avviato la procedura di mediazione civile per il recupero delle somme dovute dal Circolo e lo sfratto. A marzo del 2001 il Circolo e il comune stipularono un contratto per l’uso dei locali che si trovano in piazza Vittorio dietro il pagamento di 6 milioni delle vecchie lire (3.100 euro) da corrispondere in due rate semestrali. Alla scadenza dei nove anni di contratto, il Circolo chiese il rinnovo del contratto. Ma il sindaco di allora, Filippo Di Matteo, chiese di valutare questi locali per un eventuale affitto. Detto fatto: gli uffici comunali dissero al sindaco che una richiesta equa non poteva che “partire” da 24 mila euro. Nell’ottobre del 2011 il comune inviò la proposta di affitto al Circolo per stipulare un nuovo contratto, sollecitando il pagamento delle mensilità arretrate dal gennaio 2010. Nessuno si fece vivo.

Nel novembre 2013, il segratario generale inviò una lettera al Circolo, comunicando la rescissione immediata del contratto. “Vista la tempistica e l’attività culturale da voi svolta nell’interesse dell’intera città – si leggeva nella lettera – resta inteso che vi sarà consentita l’occupazione dei locali, fermo restando la piena disponibilità dell’immobile da parte del comune, il vostro impegno alla pulizia, al pagamento di tutte le spese vive e la manutenzione ordinaria, nonché l’apertura e chiusura dei locali con vostro personale”. Che è come dire restaci, nel frattempo vediamo che succede. Nel frattempo, però, il comune fa i conti e invia una nota spese al circolo di 14,3 mila euro per l’occupazione dell’immobile dall’1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2014, esplicitando formale costituzione in mora.

Dall’altra parte c’è stato un tentativo di mediazione, puntando sul fatto che il comune si era reso disponibile ad una amichevole fine della controversia. Il Circolo così proponeva un accordo per la regolarizzazione delle partite pendenti, chiedendo la stipula di un nuovo contratto per 200 euro mensili e la compensazione di ogni eventuale onere pregresso con le spese già effettuate per il mantenimento dei locali. Ma il comune è andato avanti inviando una nuova fattura per le spese arretrate, comprese nel periodo 1 gennaio 2010-31 agosto 2017 di 22,5 mila euro e, in caso di mancato pagamento, il recupero del credito attraverso procedura giudiziaria e lo sfratto.

Per il Circolo, però, nulla è dovuto. A luglio di quest’anno, però, il Circolo ha proposto al Comune una nuova soluzione: la stipula di una convenzione a titolo oneroso di 1.500 euro annuali che verranno compensati con le attività culturali destinate alla città, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali e le relative spese; compensazione e pagamento della differenza tra quanto preteso dal comune come canone arretrato da gennaio 2010 a ottobre 2013 (per il circolo vale la nota firmata da Sunseri che autorizzava, in teoria a rimanere lì) di 10,3 mila euro e le spese già affrontate dal Circolo che ammontano a 7 mila euro. Il Comune però non ha accettato la proposta. Ma prima di fare richiesta di sfratto e di recupero crediti, il comune ha l’obbligo di tentare una mediazione con il Circolo Italia. Della vicenda è stato incaricato l’avvocato Salvatore Mercadante. L’udienza decisiva si terrà il 29 gennaio 2019.

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