Palermo

Le immagini da Casteldaccia. L’ira del sindaco: “Villetta abusiva, c’era ordine di demolizione”

Il giorno dopo il nubifragio che ha colpito il palermitano è un bollettino di guerra: dieci morti. Nove soltanto a Casteldaccia, dove due famiglie sono state sterminate dalla furia dell’acqua, un altro a Vicari e un uomo dispeso a Corleone. La furia del fiume Milicia, che mai prima d’ora aveva dato problemi, ha portato con sé morte e distruzione. La potenza dell’acqua è stata incredibile e ha devastato tutto quello che poteva invadere.

Il sindaco di Casteldaccia si è detto sorpreso per la violenza dell’acqua, molti residenti ieri sera avevano intuito che qualcosa potesse provocare danni a mezzi o a cose e c’è chi è scappato rientrando a Palermo. “La casa travolta dal fiume era abusiva e pendeva dal 2008 un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell’immobile davanti al Tar – ha spiegato il sindaco Giovanni Di Giacino – Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile”.

“Ieri sera ho detto a mio marito che non avevo intenzione di dormire in casa – racconta una residente -. Verso le 2 di notte ci siamo trovati acqua e fango dentro la nostra villetta. Eravamo svegli e abbiamo abbandonato l’abitazione appena l’acqua è arrivata alle caviglie”.

“Quando ho visto l’acqua entrare in casa – racconta un altro residente scappato alla furia del torrente – la situazione era ancora sotto controllo. Il tempo di prendere gli effetti personali più stretti e siamo letteralmente scappati. L’acqua ha raggiunto mezzo metro nel giro di qualche minuto. Ho rischiato la mia vita scappando in auto, a ripensarci è stato un gesto folle ma la paura di restare intrappolati nella nostra abitazione ha avuto la meglio. Con l’auto siamo saliti verso il paese e abbiamo chiamato i soccorsi”.

Stamattina sono state trasferite alla camera mortuaria del policlinico di Palermo le salme delle vittime. Urla strazianti, centinaia di persone presenti e il dolore di chi ha visto perdere i propri cari per una tragedia assurda.

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