Cronaca

Monreale, verso elezioni del 2019, guarda chi si rivede…

Siamo alle porte del mese di settembre e nelle scuderie politiche si sente lo scalpicciare dei puledri che si preparano per la disputa. In questi giorni dopo la pausa estiva ci arrivano già i primi segnali di quelle che saranno le formazioni politiche che scenderanno in campo per le amministrative del 2019 e abbiamo voluto un po’ fare il punto raccogliendo testimonianze di varie anime politiche per tracciare alcuni possibili scenari in grado di incidere sulle vicende politiche generali.

Un primo dovuto passaggio lo dobbiamo fare intanto nei confronti dell’amministrazione uscente. Il sindaco Piero Capizzi certamente si farà allettare dall’idea di ricandidarsi e insieme alla sua formazione sta temporeggiando per capire con i suoi fidati, quali sinergie mettere in atto e quali alleanze saranno utili per alzare il livello dell’offerta politica sin qui proposta. È ovvio che fino ad oggi ha dovuto navigare a vista gestendo solo emergenze, ma da qui in poi sarà sua volontà farsi circondare da persone più qualificate perché la città bisogna di una vera pianificazione.

La sinistra si sta riorganizzando in modo sistematico dopo lo scisma della segreteria del Pd. Questo ha consentito a tre o quattro realtà di stabilire un accordo programmatico preventivo basato su tematiche di lavoro frutto di un percorso di ampia condivisione. E’ una compagine che fa riferimento all’ex onorevole Tonino Russo, ma che non lo vedrà impegnato in prima fila. Presenterà, praticamente, solo suggerimenti sulla gestione della macchina pubblica, di rilancio del territorio e di ascolto dei cittadini. Ovviamente la segretaria del Pd (insieme a Salvo Lo Giudice e il sindacalista Silvio Russo) che accarezzava l’idea di supportare Alberto Arcidiacono, è stata smentita dai fatti che vedono quest’ultimo indaffarato a dimenarsi, al contrario, in una personale arrampicata verso la conquista di quote elettorali certamente con chiara estrazione di destra. Infatti in questi giorni Arcidiacono ha esordito con una sua nota che tratta di gestione del territorio e di destinazione urbanistica dei terreni. Ciò però ha il sapore di sanatoria dato che la proposta porterebbe grande vantaggio a chi (in modo particolare se abusivo) potrebbe pagare tributi più bassi per terreni classificati come agricoli piuttosto che con vocazione residenziale.

A destra poi c’è un grande fermento perché da vari interlocutori di rilevanza provinciale e regionale sappiamo ufficiosamente che si prospettano varie candidature. Da una parte con l’avvocato Salvino Caputo il quale spinge per affermare ancora una volta il suo ideale di città sicura, illuminata, pulita e turistica; dall’altra c’è chi vorrebbe già pronto con una sua lista l’altro legale e alter ego Filippo Di Matteo che nel 2017 ha messo in difficoltà il nostro comune ottenendo un risarcimento di 81.800 euro nel rivalutare il suo stipendio da sindaco. Resta un passo indietro, ma è da tenere d’occhio, anche l’ex sindaco Toti Gullo. Lui, però, probabilmente più che alla poltrona da sindaco aspirererebbe al ruolo di presidente del consiglio comunale.
L’ipotesi di un Marco Intravaia ancora non si delinea e pensiamo che sia in retrovia in attesa di un più chiaro assetto sul versante dei conservatori. Piccole altre formazioni stanno tentando di chiudere accordi, ma sino a quando non avranno visibilità e chiarezza programmatica che li colloca in un terreno indennitario definito difficilmente avranno credibilità e autorevolezza nonostante si sforzino di cercare consenso.

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