Dietro un’arida scenografia, l’essenza della forza del testo classico de “Le Supplici” ha vibrato ancora una volta. Una formazione mista, con allievi del liceo Classico e Scientifico dell’Istituto dedicato al capitano Emanuele Basile di Monreale, ha portato in scena più che un pezzo di teatro, uno spaccato del vissuto quotidiano. In fondo le donne “supplici” sono straniere e ciò richiama in modo fortissimo il problema del dare asilo ai profughi che non sono assimilabili alla pelle e all’aspetto del popolo autoctono. Il coro di donne è sottoposto ad un interrogatorio serratissimo alla fine del quale le giovani vengono accolte imponendosi con una forza unica e attualissima da femministe ante-litteram. Rifiutano di giacere in un matrimonio imposto e minacciano un suicidio collettivo con una veemenza straordinariamente interpretata e sentita.
Le ragazze del Basile, con la guida del regista Maurizio Vitale, hanno lavorato con impegno e riescono bene, convincendo ed emozionando anche a fronte di un testo apparentemente complesso che ha un costrutto sonoro e temporale unico. E’ rimasta impressionata la dirigente scolastica, Concetta Giannino, che ha elogiato i docenti e i collaboratori esterni che hanno guidato il lavoro dei ragazzi grazie ad un progetto Pon. Erano presenti anche il Sindaco Piero Capizzi , gli assessori Rosario Li Causi e Paola Naimi e il presidente del consiglio Giuseppe Di Verde che ha avuto un ruolo importante contribuendo attivamente alla fase logistica della realizzazione. Un’esperienza che ha suscitato notevoli riscontri e che nella tradizione del Basile si perpetua sin dagli anni ’80 quando le giovani studentesse portarono, con successo a Siracusa, le Troiane.