“Svuotiamo i canili”, accordo Lav e comune di Palermo

Redazione

Palermo

“Svuotiamo i canili”, accordo Lav e comune di Palermo

12 Aprile 2018 - 18:45

Il Comune di Palermo diventa protagonista di un innovativo modello di cooperazione proposto dalla Lav (www.lav.it) per favorire l’adozione dei cani randagi, 540 dei quali presenti in canile, tra i quali circa 80 cuccioli in cerca di una famiglia.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Villa Niscemi. Presente il sindaco, Leoluca Orlando, Sergio Marino vice sindaco e assessore all’Ambiente e ai diritti degli animali, Francesco Fiorino Dirigente Servizio Ambiente del Comune di Palermo, Gabriele Marchese Comandante della Polizia Municipale, Antonio Perniciaro presidente Reset, Antonio Pensabene responsabile verde e canile Reset, Luigi Arcuri dirigente veterinario Asp Palermo, Sebastiano Lombardo dirigente veterinario Asp Palermo, Luigi Zumbo presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Palermo, Ignazio Giunta vicepresidente dell’ordine dei medici veterinari della provincia di Palermo, Santo Caracappa direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia, Fabrizio Vitale direttore del Centro Referenza Nazionale Leishmania e per la Lav la responsabile Area Adozioni Federica Faiella e l’educatore cinofilo Lav Mirko Zuccari.

Il progetto prevede il coinvolgimento dei rappresentanti di altri canili d’Italia, che sono diventati parte attiva del progetto con la loro esperienza nel campo delle adozioni: il Parco Canile di Milano, il Parco Canile di Firenze, il Canile di Modena, il Canile intercomunale di Magreta, La Fattoria di Tobia, il Canile sanitario di Bari, insieme ai referenti degli Uffici tutela animali dei Comuni di Milano, Firenze, Bologna e Formigine (Modena).

“Un progetto innovativo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – di cui Lav è parte attiva, insieme al Comune di Palermo, e grazie al coinvolgimento dei responsabili di alcuni dei canili maggiormente impegnati a favorire il virtuoso circolo delle adozioni: una generosa cooperazione, anche al fine di alleggerire al più presto il canile, una struttura che ha bisogno di urgenti lavori di risanamento. Un altro obiettivo è garantire una più radicata cultura della prevenzione, e per questo saranno messe a disposizione di volontari e operatori specifiche attività di formazione e aggiornamento. Il progetto – aggiunge Orlando – è la dimostrazione che anche in una situazione critica e complessa si può dare vita a un sistema efficace ed efficiente, intervenendo non solo con riferimento alla realtà “canile” ma anche sul territorio, con attività per preparare al meglio gli operatori. Ci sono tutte le premesse perché questo progetto possa costituire un precedente positivo e utile anche per altre Amministrazioni comunali del Sud afflitte dalla piaga del randagismo che, oltre ad avere conseguenze sulla qualità della vita degli animali, rappresenta un costo per l’Amministrazione e dunque per la collettività”.

Secondo stime Lav, infatti, in Italia un cane in canile costa mediamente 1.277 euro l’anno, che salgono a 8.942 euro considerando il tempo medio di permanenza di un cane in un canile, che in assenza di adozioni è di 7 anni. “Se moltiplichiamo questa stima per i cani presenti nei canili, si raggiungono cifre davvero esorbitanti a carico dei cittadini: “una ragione in più – ha concluso Orlando – per operare nella maniera più efficace possibile”.

“Per la prima volta alcune tra le più efficienti realtà della Penisola, nel campo della gestione dei randagi, mettono a disposizione esperienza e competenze per favorire le adozioni dei randagi del Comune di Palermo – spiega Federica Faiella, responsabile Lav Adozioni – il progetto nasce esattamente un anno dopo le proteste di un gruppo di volontari che, fuori del Canile di Palermo, si batteva per la tutela del diritto all’adozione consapevole e responsabile dei cani ospitati nella struttura. Con lo stesso intento, l’Area adozioni LAV e il Comune di Palermo hanno lavorato, nel corso degli ultimi mesi, per realizzare questo progetto a favore dei cani randagi del Comune, siano essi ospitati in canile o liberi sul territorio, e per la prima volta sono scese in campo realtà “virtuose” di altre zone d’Italia per mettere a disposizione la propria esperienza – aggiunge Federica Faiella – Siamo intervenuti per offrire una prospettiva costruttiva, con un approccio progettuale come strumento di soluzione alle criticità del territorio e di tutela degli animali coinvolti: le parole chiave di questo progetto sono adozioni, risanamento, formazione, prevenzione, cooperazione e salvezza per i quattro zampe presenti nel Canile comunale e nei canili privati convenzionati del Comune”.

540 cani tra i quali vi sono circa 80 cuccioli in cerca di una famiglia adottiva; le richieste di adozione possono essere inviate a adozioni@lav.it oppure vi invitiamo a consultare il sito Lav www.lav.it.

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