Il contenuto degli articoli era diffamatorio: L’Espresso condannato a risarcire Crocetta

Redazione

Palermo

Il contenuto degli articoli era diffamatorio: L’Espresso condannato a risarcire Crocetta

04 Aprile 2018 - 18:25

Avevano raccontato sulle pagine de L’Espresso attraverso 6 articoli pubblicati tra il 16 e il 31 luglio del 2015, di una presunta intercettazione in cui Tutino (medico di Crocetta ed ex primario di Villa Sofia, arrestato per falso, truffa e peculato ndr) avrebbe detto all’allora presidente della Regione – a proposito dell’ex assessore alla Salute, Lucia Borsellino – “questa va fatta saltare come suo padre”. L’intercettazione è stata più volte smentita dalla Procura palermitana. Adesso l’ex direttore dell’Espresso Luigi Vicinanza, e i giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi sono stati condannati dal giudice civile Cinzia Ferreri a risarcire “in solido” 57 mila euro all’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Il contenuto degli articoli, è stato ritenuto dai giudici diffamatorio, perchè la frase non risulta essere stata ascoltata dai carabinieri che si occupavano delle indagini. L’ex presidente della Regione aveva chiesto un risarcimento da 100 mila euro. Accordo rifiutato dai giornalisti e dal periodico. Da qui il processo e la sentenza di oggi.

“Riteniamo la sentenza articolata e corretta in punto di diritto perché esamina tutti gli articoli, rigettando le eccezioni del gruppo L’Espresso – spiega Lo Re -. Riconosce l’esistenza di un danno non patrimoniale per sofferenza psichica, ma non convince sotto l’aspetto della quantificazione pecuniaria”.

In corso c’è anche un altro processo penale nei confronti dei due giornalisti autori del servizio, imputati di calunnia e diffusione di notizie false e tendenziose. Crocetta deponendo al processo ha anche denunciato un ricatto ai suoi danni da parte del vicedirettore de L’Espresso. “Il giornalista Lirio Abbate – ha detto Crocetta – chiamò il mio avvocato dicendogli che, se avessi denunciato i giornalisti Messina e Zoppi per diffamazione, l’Espresso avrebbe pubblicato un dossier su mie presunte e inesistenti pratiche pedopornografiche in Tunisia. Dissi al mio avvocato di riferire ad Abbate che non avevo nulla da temere”. Immediata la replica di Abbate, che ha respinto “le calunniose accuse fatte oggi da Crocetta nei miei confronti. Non ho mai pronunciato o pensato le frasi che l’ex presidente della Regione ha detto davanti ai giudici e non mi risulta l’esistenza di un dossier della natura di cui parla Crocetta”.

Fonte Palermo Today

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