Cronaca

Monreale, potature degli alberi nei mesi sbagliati: così si uccidono le piante

Dopo gli alberi che praticamente sono morti in via Agrigento e via della Repubblica, gli operai del comune stanno effettuando nuove potature in città che mettono a serio rischio la vita della pianta. Stamattina operai di nuovo in via della Repubblica alle prese con una decina di alberi. Non è infatti la prima volta che succede (leggi qui). Al solito gli operai effettuano potature estreme, quasi una capitozzatura. Ed è sbagliato. Anzi sbagliatissimo come ci ha spiegato un esperto. “Sono due i periodi in cui è possibile eseguire la potatura di un albero: in pieno inverno e in tarda primavera-estate”.

In primavera-estate saranno potati gli alberi giovani, vigorosi e che mal sopportano le potature; in inverno gli alberi anziani e poco vigorosi. Quelli di Monreale appartengono a quest’ultima categoria. Si tratta di esemplari vecchi che tra l’altro non vanno mai capitozzati, perché la reazione alla perdita di rami e foglie può essere molto negativa: disseccamento dei rami potati, ustioni della corteccia, deperimento dell’intera pianta.

“Le potature – dice l’esperto – vanno eseguite durante il riposo vegetativo perché tendono ad aumentare la vigoria dell’albero. Al contrario, le potature eseguite in estate non la influenzano significativamente. Gli alberi di cui si godono le fioriture vanno potati dopo che queste sono avvenute”. Infatti l’albero, dopo una potatura, deve impiegare parte della sua energia per chiudere le ferite ed è quindi necessario che questa sia immediatamente disponibile in quantità sufficiente. Si deve, di conseguenza, escludere il periodo di formazione delle foglie, che corrisponde ad un grande dispendio energetico per la produzione dei nuovi tessuti, e quello di caduta delle foglie, come adesso, in quanto è un processo che richiede energia in un momento in cui questa è scarsamente disponibile. E il freddo dell’inverno, tra l’altro evita la presenza di spore di funghi che potrebbero aggredire il legno. Così facendo, insomma, gli operai del comune stanno distruggendo le piante. E non le stanno per nulla salvaguardando.

 

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