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Altofonte, condanna a 10 anni per il macellaio accusato di usura

E’ stato condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione Roberto Bruno, macellaio di Altofonte accusato di usura. A denunciarlo è stato Alessio Nicola Pitti, che a seguito dell’operazione per donare parte del fegato alla sorella, dovette ricorrere al prestito non avendo potuto lavorare per alcuni mesi. L’uomo per il debito è stato anche picchiato. Alla vittima il tribunale ha riconosciuto un risarcimento di 20 mila euro.

“Non ho mai hai visto una persona così crudele, picchiava mio figlio, lo pregavo di allontanarsi, mi ha distrutto la famiglia”, ha detto la madre di Pitti in aula. Pitti ha scritto alla stampa di essersi dovuto allontanare da Altofonte perché indicato come “sbirro”. “Qui non posso vivere – ha detto – mi dicono che sono sbirro perché mi sono rivolto agli inquirenti e che non merito di vivere in paese”.

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