Monreale, di rimpasto in rimpasto: a chi toccherà stavolta?

Redazione

Cronaca

Monreale, di rimpasto in rimpasto: a chi toccherà stavolta?

13 Maggio 2017 - 10:43

La sensazione è che questo a cui abbiamo assistito non sarà l’ultimo rimpasto in casa Pd. E probabilmente ne vedremo uno (magari non di tutti e tre gli assessori) dalla parte di Alternativa Civica. I tre neo assessori, dunque, Nadia Battaglia, Rosario Li Causi e Filippo Madonia pare abbiano il destino segnato. La data? Beh tutto lascia presagire che quella del 5 novembre, giorno in cui si terranno le elezioni per il rinnovo del presidente della Regione siciliana, potrebbe essere uno spartiacque decisivo anche per l’amministrazione Capizzi. Partiamo, però, dalle cose di più immediata cronaca. Ossia i “mal di pancia” in casa Alternativa Civica.

In questi giorni si susseguono riunioni su riunioni. Bocche cucite però e nessuno si lascia scappare nulla. La sensazione, però, come raccontavamo qui, è che ci sia un desiderio preciso di far “ruotare” gli assessori. Fermo restando che Giuseppe Cangemi è un fedelissimo del Primo Cittadino a cui lo stesso Capizzi pare non voler rinunciare e che Santo D’Alcamo è “fresco” di nomina, il sacrificabile pare Nicola Taibi. Uomo tecnico, più che politico e questo, secondo noi, non è un male. Anche se Taibi è espressione della lista civica “In autonomia e libertà” che ha portato al sindaco quasi mille voti. Taibi è l’assessore designato ai tempi ed è rimasto ancora al suo posto. Ha fatto il suo, certo. Uomo di poche parole e tanti fatti. E anche adesso, con in mano la Polizia Municipale, uno dei settori più complessi della città di Monreale, non si è fatto trovare impreparato. Bisognerà vedere, però, se la sostituzione di Taibi accontenterà la frangia di “dissidenti” all’interno di Alternativa Civica.

Lato Pd, invece, la acque sono calme, ma solo in superficie. Perché il rimpasto non ha per niente accontentato tutti. I tre nuovi assessori hanno lasciato della gente scontenta. Ed è chiaro che presto, questa frangia, presenterà il conto sia ai vertici del Partito che allo stesso sindaco. Per questo sarà determinante l’elezione del 5 novembre. Come tutti sappiamo Toti Zuccaro dovrebbe correre come deputato regionale. Sarà con il Pd o con un’altra lista? Ancora nessuna riserva è stata sciolta. Ma in ogni caso una sua elezione a deputato regionale potrebbe scombinare tutti i piani del sindaco Capizzi. Zuccaro, infatti, rappresenta 5 consiglieri e conta sull’appoggio di Capizzi a questa tornata regionale. Se il sindaco dovesse tirarsi indietro, anche Toti Zuccaro potrebbe tirarsi indietro, passando con il suo gruppo all’opposizione aprendo la prima e forte crisi dell’amministrazione guidata da Capizzi. Che però, deve, e lo sa, gestire i malumori in maniera equilibrata. Capizzi sa benissimo che ormai si sta entrando definitivamente in campagna elettorale per le prossime amministrative e lui vuole essere l’unico sindaco (fino ad oggi) ad aver vinto per due volte consecutive le elezioni. Sa, però, che al momento non può rinunciare al Partito Democratico. E deve gestire la situazione in casa Alternativa Civica.

Una gestione degli ultimi due anni senza maggioranza significherebbe essere definitivamente condannato ad una sconfitta. Ecco perché i tre assessori del Pd appena nominati sembrano già avere il destino segnato, non di certo per le loro competenze e per la loro professionalità. Ma solo per un gioco “di potere”. Li Causi ha già fatto sapere di non voler rinunciare al ruolo di consigliere. E qui Capizzi dovrà esprimersi. Madonia e Battaglia non sono l’espressione di tutto il Partito Democratico monrealese. Insomma il sindaco ha già capito che i tre saranno un altro anello di congiunzione per la volata finale. Prima della fine dell’anno ci dovrebbero essere almeno 4 nuovi assessori. I due che potrebbero arrivare fino al 2019 sono Giuseppe Cangemi e Santo D’Alcamo. Due fedelissimi a cui Capizzi non vuole assolutamente rinunciare. Gli altri, invece, lavorano sempre sul filo del rasoio. E questo non fa certo bene alla nostra città.

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