Palermo

Appalti pilotati e corruzione all’aeroporto: in manette l’ex direttore generale di Gesap

Il provvedimento a carico di quattro persone è stato emanato dal Gip presso il Tribunale di Palermo, Turturici, su richiesta della Procura della Repubblica, e firmato del Procuratore Aggiunto Leonardo Agueci e dal Sostituto Procuratore Battinieri, coordinati dal Procuratore Francesco Lo Voi.

Le indagini della Squadra Mobile di Palermo – sezione Anticorruzione – coadiuvata dalla Polizia di Frontiera Aerea, hanno consentito di raccogliere numerosi indizi per i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, turbata libertà di scelta del contraente e corruzione a carico di: Carmelo Scelta, ex Direttore Generale della Gesap, (dal 2003 fino al licenziamento del marzo 2015 a seguito dello scandalo Helg), Giuseppe Liistro, ex responsabile area manutenzione della Gesap (fino al febbraio 2016) e attualmente ricoprente lo stesso incarico presso la società Adr che gestisce gli aeroporti della capitale Fiumicino e Ciampino, Giuseppe Giambanco, professore ordinario della facoltà di ingegneria dell’università degli Studi di Palermo e Stefano Flammini, amministratore unico della F.G. Tecnopolo di Roma. I primi due sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, gli altri rispettivamente al divieto di dimora nel comune di Palermo e al divieto di esercitare qualsiasi ufficio direttivo presso società di capitali per il periodo di un anno.

L’indagine, denominata The Terminal, ha consentito di svelare l’esistenza di un’associazione a delinquere all’interno della società concessionaria dello scalo aeroportuale palermitano di Punta Raisi, la Gesap appunto, che, nell’ambito di contratti pubblici garantiva ad una ristretta cerchia di imprenditori, in via sistematica, l’attribuzione diretta e fiduciaria di incarichi di progettazione relativi alle opere di ammodernamento e adeguamento dello scalo aeroportuale scavalcando le procedure di evidenza pubblica dettate dalla legge. L’associazione a delinquere contestata a Carmelo Scelta e Giuseppe Liistro, in qualità di capi e promotori e Stefano Flammini. Scelta, all’epoca dei fatti direttore generale della Gesap, dirigeva e coordinava l’intero meccanismo illecito di distribuzione degli incarichi insieme a Liistro che, nelle qualità di responsabile dell’area manutenzione, lo coadiuvava, fungendo da intermediario tra lo stesso e gli imprenditori cui venivano abusivamente conferite le consulenze. “In sostanza i due – spiegano dalla Questura – avevano costituito un collaudato sistema di malaffare, univocamente ispirato a logiche affaristiche-clientelari, che garantiva ad una ristretta cerchia di imprenditori, di cui Flammini rappresenta il capofila”. L’attribuzione diretta e fiduciaria degli incarichi di progettazione avveniva previo reiterato ricorso ad un duplice artificio: parcellizzare gli incarichi di progetto affidandoli in via fiduciaria e diretta sempre alla ristretta cerchia di imprenditori (riconducibile principalmente al gruppo Flammini ed anche ad altre imprese); dissimulare sotto mentite spoglie di semplici consulenze di ausilio le progettazioni a costoro illegittimamente affidate.

L’indagine, ha scandagliato l’affidamento di numerosissimi incarichi di progettazione o consulenza che hanno provocato, negli anni 2009-2015, rilevantissimi danni alle casse della Gesap ammontabili a circa 11 milioni di euro. Il provvedimento cautelare prevede anche pesantissime misure cautelari reali ed in particolare sequestri preventivi delle somme di denaro, pari al profitto dei reati commessi, che ammontano a circa 4 milioni di euro ed, in caso di impossibilità, di beni aventi un valore equivalente alle somme. I destinatari dei sequestri risultano sia le persone coinvolte nell’indagine sia le persone giuridiche che rispondono dell’illecito amministrativo, per essere state avvantaggiate dalla commissione dei reati dai propri amministratori delegati di fatto o di diritto.

Le indagini hanno consentito di ricostruire a carico di Liistro e di Giambanco anche un episodio corruttivo. Giambanco, amministratore di fatto della Xw Industrial, eseguì in forma gratuita o comunque a condizione di indebito favore, la progettazione strutturale delle opere di ammodernamento della villa di proprietà di Liistro a Terrasini, comprese la direzione dei lavori e il disbrigo delle procedure presso gli uffici tecnici. Per questo episodio è indagato anche un dirigente del genio Civile di Palermo. A Giambanco viene contestata, inoltre, la truffa aggravata perchè, nella qualità di professore ordinario a tempo pieno presso l’Ateneo di Palermo, ha nascosto il proprio vero ruolo di amministratore unico della società di progettazione “Xw Industrial and Civil Structures Workshop”. La Gesap, ha fatto sapere che si costituirà parte civile nel processo, in quanto parte lesa, e chiederà il risarcimento dei danni subiti.

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