Cronaca

Riina junior padrino al battesimo del nipote, Pennisi: “Scelta inopportuna”

L’Arcivesdcovo di Monreale Michele Pennisi tuona contro l’indirizzo di due parroci, uno della provincia di Padova, l’altro di Corleone, don Vincenzo Pizzitola che hanno concesso a Salvo Riina, il figlio del boss, di rientrare nel suo paese per fare il padrino di battesimo a una nipote.

“Né io né la Curia eravamo informati – dice Pennisi sentito da Repubblica -. Consentire al figlio di Riina di fare il padrino di battesimo è stata una scelta censurabile e quanto meno inopportuna, che io non approvo”. Il parroco di Corleone, aggiunge, avrebbe riferito che c’era un certificato di idoneità di un parroco della diocesi di Padova, e che c’era il permesso del giudice per il viaggio in Sicilia di Riina junior. “Ma io resto della mia idea”, precisa il Vescovo monrealese. Un padrino di battesimo, spiega, “deve essere il garante della fede, deve dare testimonianza con le sue azioni. E non mi risulta che il giovane abbia mai espresso parole di ravvedimento per la sua condotta”.

Il giovane Riina aveva infatti tentato di ricostituire nel 2000 una cosca e ai suoi sottoposti raccontava con toni di vanto le stragi Falcone e Borsellino volute dal padre, da qui le riserve della cura monrealese nell’esprimere un duro dissenso sulle scelte operate dai parroci.

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