Monreale, “allarme sicurezza” e i Carabinieri visitano i commercianti

Raimondo Burgio

Cronaca

Monreale, “allarme sicurezza” e i Carabinieri visitano i commercianti

04 Gennaio 2017 - 13:00

La lunga coda della crisi economica sta rendendo sempre più ampia la forbice che porta la gente a vivere vicino alla tremenda soglia di povertà. I numeri ottimistici snocciolati dal governo non sfamano una popolazione sempre più povera e il livello di retribuzione media dei cittadini monrealesi non migliora, poiché ben poco il tanto sbandierato indotto turistico riesce a innescare un volano di benessere.

A dire il vero nemmeno l’ottimismo basta a soddisfare più la spinta consumistica e troppo spesso frange di inoccupati si dedicano ad attività sempre meno legali.  Basta sfogliare le nostre pagine online per vedere quanti furti con scasso nelle campagne, quante effrazioni in pieno centro abitato, quante rapine (nel 2016 sono aumentate del 13 per cento le rapine a Palermo secondo i dati forniti dal questore Guido Longo) e ogni lettore può certamente annoverare un conoscente che ha subito un danno a causa di malviventi.

Appena due giorni fa l’ennesimo furto eclatante e indisturbato in una nota profumeria che non ha avuto (stranamente) nessun allarme da parte di cittadini residenti nonostante si trattasse di una ubicazione in pieno centro storico. E’ per questo che in modo informale le Forze dell’Ordine che presidiano la nostra cittadina stanno chiedendo a tutti i commercianti, e ai cittadini in genere, di tenere alta la soglia di attenzione e di voler collaborare attivamente per prevenire ogni forma di danno.  Sempre più spesso troviamo il contrabbando di sigarette, sempre più diffuso il consumo spicciolo di stupefacenti in mano agli adolescenti e l’uso/abuso di alcolici, o il commercio di merce usata e di indubbia origine.

E’ davvero singolare e preoccupante l’atteggiamento di una popolazione che sceglie di stare in silenzio di fronte a episodi di questo genere, perché i furti nelle scuole, nelle tabaccherie, nelle abitazioni sono segni di disperazione in senso sociologico, ma denotano una inciviltà e una prevaricazione davvero insostenibile.

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