Bilancio di Previsione, ok dal Consiglio. Ma c’è il nodo della Tari

Raimondo Burgio

Cronaca

Bilancio di Previsione, ok dal Consiglio. Ma c’è il nodo della Tari
Seduta fiume che termina dopo la mezzanotte. Alla fine, però, è tutto come previsto: il documento finanziario passa a larga maggioranza.

11 Novembre 2016 - 00:09

Una seduta “fiume”, finita dopo la mezzanotte. Alla fine però il risultato è uno solo: il Bilancio di Previsione è stato approvato. Si tratta di un documento certamente importante perché non costituisce soltanto la ratifica formale, ma quanto già per il legislatore rappresenta una architettura economica progettuale. Sarebbe forse da affrontare in questo modo. Cercando di interpretare le ipotesi di previsione come un disegno, in cui dare il giusto peso al welfare, al raggiungimento dei poveri, a quanto chiedere al cittadino, a quali strumenti attivare per incrementare le risorse e a come tirare la cinghia per aiutare qualcuno e migliorare un servizio.

Lunga, anzi lunghissima la seduta del consiglio, con il consigliere Giuseppe Romanotto che porta ai voti una ventina di emendamenti sul Bilancio (emendamenti che, a quanto pare erano già stati bocciati sia dal Collegio dei Revisori che dalla Segretaria comunale). Alla fine, stremati, si passa al voto. Sono 21 i consiglieri presenti pochi minuti dopo la mezzanotte; 15 votano sì, 6 no. Il presidente Giuseppe Di Verde proclama la fatidica frase: il Bilancio di Previsione è approvato con immediata esecuzione.

Ma, a parte i proclami e le piccole beghe velate di protagonismo, lo scenario globale è sconfortante. In buona sostanza il problema cardine sembrava materializzarsi intorno la questione della ricezione e lettura degli emendamenti al documento di previsione. Il consigliere Barna, presidente della commissione bilancio, svela infatti che la discussione in merito al bilancio stesso non ha consentito (durante i dieci giorni di tempo, ndr) di discutere tutti gli emendamenti pervenuti.

Molta polvere ha poi sollevato il problema della tassazione relativamente alla Tari per cui in modo prudenziale la stima della somma impegnata per lo smaltimento dei rifiuti sale da 4,9 milioni di euro annui a ben 6 milioni di euro facendo schizzare l’impegno dei singoli cittadini contribuenti.

Quali sono allora i “risvolti sociologici del Bilancio” parafrasando il Sindaco Capizzi? A fare da contraltare l’opposizione dei consiglieri Giuseppe Romanotto, Fabio Costantini e Manuela Quadrante che sottolineano, ad esempio, la esosa richiesta per il capitolo Tari dato che c’è una impossibilità di accertare il costo dei servizi di raccolta, vista l’inesistenza di una concreta raccolta differenziata dei rifiuti. Perché, continuano in coro i consiglieri a turno, non tassare il pernottamento dei turisti e sfruttare il rigoglioso flusso turistico? Potremmo dire allora che la tassa di soggiorno sia davvero il modo per dare un reale servizio al turista? E’ questo che porta qualità e introiti attivi nel bilancio?

Dietro l’approvazione di questo strumento avremmo voluto vedere la smania per superare le correnti economiche avverse piuttosto che un bilancio poco sociale e molto politico. Infatti – e lo citiamo a margine – ancora una volta emerge la questione irrisolta di un Partito Democratico che ha una maggioranza solo apparente, generante dissapori tra lo scranno del presidente del consiglio e il capogruppo di nuova nomina. Anche se, a onor della cronaca, su sette esponenti del Pd presenti, solo la Quadrante ha votato “no” al Bilancio.

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