Palermo

Studenti in piazza per il diritto allo studio e una scuola più democratica

Lo slogan della prima mobilitazione studentesca dell’anno è “C’entro anch’io, voci di una generazione precaria”. Domani gli studenti tornano in piazza perchè ad aun anno dall’ingresso della legge 107 nelle nostre scuole, secondo loro poco risulta cambiato. Chiedono una scuola più equa che sia meno simile ad un’impresa. Dicono no alla buona scuola del Governo Renzi, all’alternanza scuola lavoro e al preside manager.

“Nel nostro Paese, nelle nostre città, le diseguaglianze aumentano e le risposte, al contrario, stentano ad arrivare – spiegano gli studenti – favorendo l’affermarsi di un pensiero che vede nell’esclusione dei più deboli la soluzione. Gli studenti, i giovani, sono la categoria che più di tutti subisce questa situazione: immaginiamo un futuro a cui troppo spesso si affiancano le parole incertezza e precarietà”. Tutti in piazza quindi per rivendicare i diritti calpestati, il diretto allo studio in primis. Ribadiscono la necessità di “una scuola democratica che non basi il suo sistema sulla valutazione punitiva e su un modello di impresa”.

“Pensiamo che una totale assenza di diritti possa essere colmata soltanto con l’avanzata di nuovi diritti”, dichiara Flavio Lombardo, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia. Nonostante le molte mobilitazioni e le ennesime e continue promesse delle amministrazioni, nessuna richiesta che deriva dal mondo studentesco viene affrontata in modo soddisfacente. Ci troviamo ancora senza interlocutori e la situazione diventa ormai insostenibile. “Vogliamo parlare di lavoro, di inclusione e integrazione, di welfare, del persistente divario tra Nord e Sud del Paese e vogliamo parlarne come cittadini europei, mettendo al centro i bisogni delle persone.” conclude Lombardo.

Saranno due i cortei sabato 7 ottobre: uno partirà da piazza Castelnuovo, alle 9, e raggiungerà la Presidenza della Regione. Il secondo invece partirà da piazza Verdi, davanti al teatro Massimo e si fermerà davanti alla sede di Confindustria.

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