Mafia, sequestro da mezzo milione al boss Mulè

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monreale hanno dato esecuzione al decreto di sequestro dei beni, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, nei confronti di Salvatore Mulè di San Giuseppe Jato.

Mulè, soprannominato “u sicarro” (già coinvolto nell’ambito dell’operazione Perseo, per cui venne assolto in I e II grado di giudizio dall’accusa di associazione mafiosa a causa della dichiarazione di inutilizzabilità da parte della Cassazione, di alcune intercettazioni per meri vizi formali), è stato arrestato l’8 aprile del 2013 nell’operazione Nuovo Mandamento in quanto reggente del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato.

Ritenuto responsabile di associazione mafiosa, estorsioni, furti di bestiame, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti è stato condannato a 18 anni nel maggio del 2015. Oggi si trova detenuto in regime del 41 bis. Sulla base di un processo indiziario presunto da quelle investigazioni, nonché sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio immobiliare posseduto dall’uomo, il Tribunale di Palermo ha disposto il sequestro dei beni intestati e riconducibili a Salvatore Mulè, alla moglie ed al figlio.

A finire nel mirino degli investigatori, un villino, un magazzino ed un appezzamento di terreno a San Cipirello, un’azienda individuale operante nel settore zootecnico, otto rapporti bancari e finanziari, cinque autovetture per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.

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