Arrivati insieme ad altri 655 migranti, fermati 12 scafisti

Redazione

Palermo

Arrivati insieme ad altri 655 migranti, fermati 12 scafisti
L'operazione della Polizia e della Guardia di Finanza. Migranti minacciati con le armi e costretti a pagare 1000 dollari per la traversata

01 Agosto 2016 - 13:41

Sono 12 le persone individuate e sottoposte a fermo dalla polizia e dalla Guardia di Finanza, provenienti da diversi paesi dell’area sub sahariana. Sarebbero gli “scafisti” di alcune imbarcazioni che avevano trasbordato i migranti, in pieno Mediterraneo, al largo della Libia, tra loro anche 2 minori.

Avevano tentato di confondersi e di celare il loro reale ruolo a bordo della nave Dattilo, giunta ieri al porto di Palermo, con a bordo 655 migranti, tra cui alcune donne incinte e più di 150 minori, “raccolti” in acque internazionali nel corso di 7 operazioni di salvataggio. Ma gli investigatori della Squadra Mobile, del Gico e della Stazione Navale della Guardia di Finanza li hanno invece, scovati. Erano in realtà, “scafisti”, privi di scrupoli ed appartenenti ad un’organizzazione criminale, dedita a favorire l’ingresso illegale di stranieri nel territorio italiano. Poliziotti e finanzieri hanno raccolto a bordo dall’equipaggio della nave e al porto di Palermo informazioni sugli indagati, sentendo a verbale decine di migranti ed individuando numerosi testimoni.

Fondamentale per le indagini l’apporto fornito dall’equipaggio della nave Dattilo: gli uomini della Guardia Costiera, infatti, già durante le prime fasi dei soccorsi in alto mare, durante il trasbordo dei migranti dai “barconi” su cui viaggiavano, hanno svolto un prezioso ed incisivo lavoro di accertamento preliminare, per individuare gli “scafisti”, effettuando video, foto e altre acquisizioni investigative a bordo, poi messe a disposizione degli investigatori. Le informazioni raccolte hanno consentito di ricostruire nel dettaglio le modalità del viaggio iniziato da Sabrata, sulle coste libiche, delineando uno spaccato, purtroppo non inedito, di soprusi e privazioni, ancor prima di partire.

Alcuni dei migranti prima del viaggio sono stati tenuti rinchiusi in capannoni, con scarsissime razioni di cibo e acqua, sotto vigilanza armata e costretti a pagare circa 1000 dollari ciascuno per la traversata verso le coste italiane. I migranti hanno raccontato poi le fasi dell’intero viaggio ed hanno indicato gli “scafisti”, chiarendone i ruoli: ciascun barcone ne conteneva 2, i quali si occupavano, rispettivamente, della conduzione dei barconi e delle coordinate della navigazione, attraverso una bussola di cui erano dotati; altro loro compito era quello di mantenere l’ordine a bordo, se il caso anche attraverso minacce e violenza. Le 12 persone fermate, sono state condotte presso il carcere “Pagliarelli” e al Centro di Prima Accoglienza “Malaspina”, per quanto riguarda i due minori.

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