Palermo, sette nuove linee per ampliare il sistema tram

Redazione

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Palermo, sette nuove linee per ampliare il sistema tram
Inizio dei lavori entro il 2017. Giusto Catania: “Il sistema consentirà di trasportare 95 milioni di passeggeri l'anno

18 Luglio 2016 - 17:38

E’ stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sala Consiliare di Palazzo delle Aquile, lo “Studio di fattibilità per l’ampliamento del sistema tranviario della Città di Palermo”. All’affollato incontro con i giornalisti erano presenti per l’Amministrazione, il sindaco, Leoluca Orlando il vice sindaco ed assessore ai Lavori Pubblici, Emilio Arcuri, l’assessore alla Mobilità Giusto Catania e l’assessore alla Pianificazione Urbana e Territoriale Giuseppe Gini.

Sindaco e Giunta hanno voluto esprimere, preliminarmente, plauso e soddisfazione “per il lavoro compiuto in house” grazie ai tecnici comunali dell’Area amministrativa della riqualificazione urbana e delle infrastrutture, rappresentati dal Capo Area, l’architetto Mario Li Castri, e dall’ingegnere Marco Ciralli, Responsabile Unico del progetto di studio.

Nello specifico, si tratta di sette nuove linee, di tram in città, di cui tre le tratte “prioritarie” individuate, realizzabili entro il 2021 grazie ai fondi del Patto per Palermo e le restanti da finanziarie con la prossima programmazione comunitaria, per un totale di 95 milioni di passeggeri l’anno.

– TRATTA “A” (Linea 6 /1)- è la PRIORITA’ 1, che prevede il prolungamento della linea 1 esistente per altri 11,550 chilometri (A/R), dalla via Balsamo (pressi Stazione Centrale) alla viale Croce Rossa, passando da via Roma, via Amari e via Libertà;
– TRATTA “B” Linea 5/1 (PRIORITA’ 2): il prolungamento della linea 1 esistente per 1,330 chilometri (A/R), dalla Stazione Ferroviaria
Notarbartolo alla via Duca della Verdura. Tratta Linea Stazione Notarbartolo, via Notarbartolo sino a via Duca della Verdura (angolo via della Libertà);
– TRATTA “C” Linea 4/1 (PRIORITA’ 3): prolungamento della linea 3 esistente per 8,180 chilometri (A/R), secondo l’attuale schema (singolo binario per ogni carreggiata), lungo viale della Regione Siciliana sino alla Stazione Orleans. Tratta Linea Svincolo Calatafimi, viale della Regione Siciliana, via Ernesto Basile, Stazione Orleans.
– TRATTA “D” Linea 4/2 (PRIORITÀ 4): prolungamento della linea 3 esistente per 9,375 chilometri (A/R), secondo l’attuale schema (singolo binario per ogni carreggiata), dalla Stazione Orleans a Bonagia. Tratta Linea Stazione Orleans, via Gaetano Lodato, via Parlavecchio, attraversamento fiume Oreto, via Villagrazia; via San Filippo sino a via del Levriere;
– TRATTA “E” Linea 6/2 (PRIORITÀ 5): prolungamento della linea 1 esistente per 20,835 chilometri (A/R), dalla viale Croce Rossa alla località Balneare di Mondello. Tratta Linea Croce Rossa, viale Strasburgo, bretella sino a parcheggio Francia, via Lanza di Scalea, viale dell’Olimpo, via Mattei sino al parcheggio Galatea;
– TRATTA “F” Linea 5/2 (PRIORITÀ 6): prolungamento della linea 1 esistente per 9,380 chilometri (A/R), dalla via Duca della Verdura alla Stazione Centrale. Tratta Linea via Duca della verdura (angolo Via della Libertà), via Francesco Crispi, Foro Umberto I, via Lincoln, via Balsamo;
– TRATTA “G” Linea 6/3 (PRIORITÀ 7): prolungamento della linea 1 esistente per 5,520 chilometri (A/R), sino alla Borgata Marinara di Sferracavallo.

“Crediamo nella “cura del ferro” – l’incipit del sindaco Orlando – come dimostra il Patto firmato con il Presidente del Consiglio proprio al deposito del tram. Abbiamo completato i progetti per gli studi di fattibilità , grazie alle nostre professionalità interne, adesso apriremo un dibattito pubblico, come già previsto dalla nuova normativa sugli appalti, ma finora mai realizzato in Italia”.

“Il Comune si occupa degli interventi ferrati in superficie, mentre le Ferrovie si occupano di quelli sotterranei – ha aggiunto Orlando – ma le 17 stazioni del passante ferroviario si intrecceranno con il tram”.

“Ribadiamo l’impegno qualificante dell’oltre Oreto, con Bonagia e un nuovo ponte e raggiungiamo Sferracavallo, collegando il tram con la fermata del passante nella borgata, che è la prima nel territorio cittadino, venendo dall’aeroporto”, ha detto ancora il Primo Cittadino, che ha voluto confermare “massima fiducia nell’operato dell’Amat, a cui continueremo ad affidare il tram” e, al contempo, dire “ancora una volta no, con forza, ai privati”.

Il vice sindaco Emilio Arcuri ha sottolineato che “la la giunta approverà gli studi di fattibilità una volta raccolti i suggerimenti dei cittadini. L’Unione Europea ci ha assicurato risorse aggiuntive per il tram e il governo nazionale con il Patto per il Sud ci ha messo a disposizione altri finanziamenti per 192 milioni di euro, interamente finanziati per le prime tre linee; a quel punto abbiamo dato avvio al progetto. Saranno in totale 65 i chilometri di nuove linee”.

“La tempistica è strettissima – ha detto ancora Arcuri: affidamento della progettazione esecutiva nel gennaio del 2017, dal dibattito pubblico fino alla validazione 30 giugno 2017, cantieri aperti a fine 2017, conclusione dei lavori, collaudo compreso, nel luglio 2021”.

Elenca cifre importanti anche l’assessore Giusto Catania: “Il sistema consentirà di trasportare 95 milioni di passeggeri l’anno; calcolando che 350 mila auto attraversano ogni giorno la città, il che significa 127 milioni di attraversamenti auto in città. Appare chiaro, dunque, il fortissimo impatto sulla diminuzione del traffico veicolare privato che avrà il tram a Palermo, oltre a costituire un segnale forte da un punto di vista culturale sulla necessità di spostare quanti più passeggeri dal traffico privato al trasporto pubblico collettivo di massa”.

Catania rivendica altresì “come lo spirito di partecipazione sia ormai ampiamente condiviso da questa Amministrazione. Oggi siamo in grado di costruire tutti i processi politici ed amministrativi attraverso pratiche di partecipazione e la presentazione di questo studio ne è la pratica dimostrazione”.

“Lo studio di fattibilità – ha sottolineato l’ingegnere Ciralli – è stato realizzato in forma di proposta totalmente da progettisti interni all’Amministrazione Comunale, coordinati dall’ingegnere Giuseppe Letizia, cui si sono aggiunti due rappresentanti dell’Amat”.

Una “simile e riuscita programmazione – si legge nello studio – trova riscontro in molte città italiane. Le ragioni che hanno orientato l’Amministrazione comunale verso la programmazione delle suddette tratte di completamento della rete tranviaria sono da ricercare nella necessità di implementare le linee di forza del trasporto pubblico con sistemi ad alta offerta di trasporto ed ecosostenibili, nonché nel notevole consenso ricevuto dalla popolazione che ha subito riconosciuto in tale mezzo di trasporto quello più sicuro, più celere e meno inquinante”.

L’obiettivo dell’Amministrazione – si legge ancora nel progetto – riguarda adesso riuscire a soddisfare “quella aliquota di popolazione cittadina che gravita in aree maggiormente lontane dal sistema ferroviario metropolitano urbano e dalle linee tranviarie già realizzate e quindi non in grado di usufruire con comodità di tali mezzi di trasporto rapido di massa”.

Previsto il collegamento fra i due depositi di Castellana e Roccella, l’assenza di palificazione e, in alcuni tratti, l’eliminazione di barriere, al cui posto viene individuato un percorso integrato con i pedoni. Relativo all’ampliamento del Sistema tranviario della Città di Palermo, esso è propedeutico all’inserimento dell’opera nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche. Il Sistema Tram viene individuato e definito strategico.

“Sul sito del Comune – ha spiegato il webmaster del portale del Comune di Palermo Giuseppe Meli – ci sarà la possibilità di esportare in formato pdf le tavole di progetto e di partecipare a una consultazione pubblica con cui raccoglieremo suggerimenti per i prossimi 60 giorni”.

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