Due anni di amministrazione, Piero Capizzi tira le somme

“Cosa bisogna fare per essere un bravo amministratore?” – Inizia con questa domanda ironica la nostra intervista esclusiva al sindaco Piero Capizzi che racconta il suo secondo anno da Primo Cittadino di Monreale, “un anno difficile, con tanti problemi, ma che abbiamo superato bene dando delle risposte a chi ce le chiedeva”.

I problemi, quelli annosi, rimangono. Capizzi ne è consapevole: “Non abbiamo molti margini in cui lavorare e questo dipende dalla situazione tragica in cui abbiamo trovato le casse comunali”. Il dissesto era dietro l’angolo, “e sarebbe stata forse la scelta più facile quella di dichiarare il comune fallito – spiega Capizzi – ma noi abbiamo accettato una sfida, lunga e tortuosa, complessa, alcuni dicono anche impossibile”.

Il piano di riequilibrio è stato ripreso, portato davanti ad una commissione della Corte dei Conti di Roma, “che ci ha fatto alcuni appunti – dice il sindaco – ma che ci ha anche confermato che il primo step per il rientro è andato bene. Abbiamo una seconda verifica che contiamo di superare in tranquillità. I conti stanno migliorando”. E Capizzi cita i numeri: “Abbiamo un arretrato di pagamenti di soli sei mesi – spiega – e fino a qualche tempo fa era incredibile la mole di debiti accumulati. Abbiamo pagato tutti i microfornitori che vantavano crediti inferiori a 3 mila euro, riacquistando fiducia nei confronti delle aziende e dei privati che adesso partecipano ai nostri bandi, non lasciando deserte le nostre gare per la brutta nomina che c’erravamo fatti”.

Oggi Monreale non sta benissimo. E Capizzi usa una metafora medica per chiarire il concetto: “Il nostro comune è un po’ come quel paziente in terapia – dice – una terapia necessaria e alla quale non può rinunciare. Ma sta reagendo bene alla cura”. Ma non è tutto oro quel che luccica: “Lo sappiamo, siamo un po’ ingessati, ma siamo riusciti a chiudere due accordi quadro da 400 mila euro che ci consentiranno di gestire le manutenzioni di strade ed edifici senza ricorrere alla emergenza (ne parlavamo qui)”.

Emergenza è un termine che ricorre sempre nel caso del comune di Monreale. Si pensa subito alla situazione dei rifiuti: “Tutti conoscono la situazione e sanno cosa ci siamo trovati davanti – dice – non solo un fallimento di un’azienda, ma anche una vera e propria emergenza sociale. Adesso con la Eco Gestioni abbiamo trovato il bandolo della matassa. E bandire la gara con l’Urega non dipende da noi, ma dalla situazione della Srr e della dotazione organica non proprio chiara. Tutti conoscono il problema della società d’ambito e dei guia legali in cui è finita”. Raccolta differenziata, “si farà, ma solo quando ne avremo davvero la possibilità. Quando a Monreale si poteva fare non è stata fatta. Si sono fatti solo annunci e inaugurazioni. E’ il nostro obiettivo e ce la faremo”.

Vicenda Unesco ormai superata: “Stiamo presentando alcuni progetti che riguarderanno il Parco della Musica e la realizzazione di alcuni parcheggi. Il turismo è in costante crescita. Già le prime stime di quest’anno parlano di un + 10 per cento di turisti in più. Il Duomo è il nostro volano”. Dalla sistemazione della piazza, al parco giochi, passando per via Torres, “piccole cose – dice Capizzi – ma spendere un solo euro per noi è complicato”. Il nuovo Museo multimediale è finalmente alle porte “e siamo stati noi a dare una brusca accelerata al progetto di fine dei lavori. Ora il bando di gara per riempire tutti i contenuti multimediali”.

Capitolo tasse: “Qui tocchiamo un tasso dolente – spiega Capizzi – Perché se è vero che 9 cittadini su 10 pagano l’Imu, è anche vero che la metà dei montrealesi non paga la Tari. E noi il servizio, lo garantiamo a tutti. E queste risorse da qualche parte le dobbiamo trovare”.

In cantiere per il prossimo anno di gestione, Capizzi ha tante cose, “ma soprattutto vorrei fare uscire il comune dalla costante emergenza in cui ha vissuto in questi ultimi anni. Sono sicuro che daremo delle risposte importanti, come la stabilizzazione dei 24 precari che abbiamo fatto a maggio, unico comune siciliano in pre-dissesto a fare un’operazione simile”.

Dal punto di vista politico, Capizzi dice che la maggioranza è solida, “e di solito, a Monreale, dopo sei mesi il gruppo che governa si scompone e si va avanti cercando e arrabattando voti a destra e a manca. Noi abbiamo avuto piccoli screzi, per carità, ma guai se non ci fossero. Sarebbe un noioso appiattimento politico. Quando siamo stati chiamati a votare sugli atti di giunta, siamo andati tutti compatti. E questa rimane la cosa più importante”.

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