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Inquinamento, discariche e bambini a rischio: Monreale fa anche la sua parte

Stiamo producendo e immettendo nella biosfera una quantità immensa di molecole artificiali , trasformiamo interi ecosistemi (micro)biologici e virali, e l’uomo ha ampliato la gamma delle fonti e forme di energia radiante.

“Parlare di ambiente e salute significa in primis cercare di valutare quali possono essere gli effetti bio-molecolari di questa trasformazione, che da alcuni decenni mette sotto pressione l’intera biosfera e in particolare l’assetto genetico ed epigenetico degli organismi superiori. Sarebbe importante riconoscere che per valutare correttamente l’impatto biologico (e quindi sanitario) dell’attuale modello di sviluppo non si può prescindere da una cornice bio-evolutiva di lungo periodo e da una riflessione più complessiva sul rapporto, in via di vertiginosa trasformazione, tra uomo e ambiente”.

Queste le parole degli studi di Ernesto Burgio che parla da tanti anni di una Pandemia Silenziosa che sta divorando l’uomo a causa della sua stessa irresponsabilità e incoscienza rilanciata anche dall’allarme dai ricercatori della Harvard School of Public Health. Siamo sottoposti ad un vero bombardamento di “nuove” molecole biocide: erbicidi, antibiotici, anticrittogamici, che stanno alterando equilibri prodottisi in miliardi di anni. Massimizzando il problema abbiamo da una parte un Inquinamento atmosferico e dall’altra di Filiera Alimentare e tutto questo si trasforma in una esposizione ad un inquinamento sempre più capillare (e progressivo) che provoca ad oggi un aumento di patologie di circa un 30-35%.

Gli esempi inquietanti di questa pandemia, colpevolmente sottovalutata, non mancano. In Sicilia, ad esempio, da anni epidemiologi e pediatri denunciano l’incremento drammatico delle malformazioni neonatali nelle aree di Augusta e Gela, evidentemente connesse alle emissioni degli impianti petrolchimici ed alla diffusione in ambiente e catena alimentare di metalli pesanti e distruttori endocrini. I numeri sono veramente impressionanti. I dati del Centro Nascite di Augusta, ad esempio, dimostrano un incremento progressivo e continuo del numero dei nati con difetti congeniti: si passa infatti dall’ 1,5% degli anni ’80, a un 3% nei primi anni ’90, a un 3,5% nel ‘96-‘97-’98 e ad un eloquente 5,6% del 2000.

L’avvelenamento dei bambini rischia di diventare un fatto sistematico e progressivo: basti pensare che vari studi recenti, condotti in Europa e negli Stati Uniti, hanno rilevato la presenza di centinaia di molecole chimiche di sintesi, molte delle quali estremamente tossiche (mercurio e metalli pesanti in genere, ritardanti di fiamma, pesticidi, PCBs, diossine e altri endocrine disruptors) in placenta, nel sangue cordonale di centinaia di neonati. Tutti queste cose divengono tragedie per gli uomini, drammi per le famiglie, angoscia per l’umanità distrutta che vive negli ospedali oncologici come in un girone dantesco.

A nulla vale la rivalsa da parte dello Stato nei confronti dei Comuni che non abbiano concluso la bonifica delle discariche: il Comune di Monreale fa anche la sua parte con siti come quello di Zabia e si troverà a pagare 400 mila euro per l’anno 2015 e continuerà a pagare ulteriori 200 mila per ogni successivo semestre di inadempienza. “In pratica i cittadini monrealesi – dice Fabio Costantini – stanno iniziando a pagare 1.100 euro al giorno e continueranno a pagarli sino a quando la discarica di Zabia non risulterà tra quelle bonificate”.

Dopo un sopralluogo del Movimento Cinque Stelle presso la discarica si è tenuto un incontro istituzionale, nella Sala Rossa del Comune di Monreale lo scorso venerdì 12 febbraio, a cui hanno partecipato, gli Assessori Granà e Taibi, il funzionario comunale Giacopelli, l’architetto Campisi (incaricato del progetto di messa in sicurezza della discarica) e il sindaco Capizzi. L’Amministrazione ha assicurato che ad Aprile 2016 dovrebbero partire i lavori per la messa in sicurezza di emergenza del sito e che entro la fine anno si può ipotizzarne la bonifica.

Questo è un tema che di certo sta a cuore a noi tutti, perché la politica deve dare una risposta immediata in merito alla cattiva gestione dei rifiuti, che non sono un mero fatto di folclore ma costituiscono un problema sociale, un costo per l’ambiente e un omicidio della popolazione. Ci domandiamo come sia possibile che dopo decenni di importanti studi epidemiologici ed eco-tossicologici, non si riesca a prendere provvedimenti in qualche misura risolutivi e in grado di tutelare realmente i nostri figli da questa che rappresenta una minaccia concreta e mortale.

Quelli che vediamo sono i primi segni di una cosa che rischia di diventare, se non interverremo tempestivamente, con la drastica riduzione delle immissioni in atmosfera e in catena alimentare dei suddetti inquinanti, una vera e propria rivoluzione epidemica, che toccherà senza scampo non solo le singole famiglie, ma l’intera popolazione locale, e l’intero ecosistema.

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