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Il Real Teatro Santa Cecilia ospita il grande cinema musicale

Sarà Il cinema, il blues e il jazz manouche… Così la Fondazione The Brass Group s’impone come una delle realtà culturalmente più attive del panorama regionale.

Dopo i continui sold out che registra la nuova casa del jazz, ovvero il Real Teatro Santa Cecilia, nuove iniziative sono alle porte, per un’offerta che possa soddisfare tutti gli amanti delle musiche del Novecento: una rassegna di grande cinema all’interno del Santa Cecilia, una dedicata al blues allo Spasimo ed un concerto che farà da apripista ad una nuova iniziativa dedicata al jazz manouche.

“Dallo spazio per i ragazzi alle contaminazioni musicali, sino al grande cinema – afferma il presidente della Fondazione Ignazio Garsia – la musica ci guida in un percorso che diventa per la Fondazione sempre più importante e soprattutto costantemente attento ad offrire un ventaglio di iniziative culturali che possano stimolare e far divertire, nel segno della qualità, tutti gli amanti del jazz”.

Jazz on Movie (in coda all’articolo il calendario completo)
Da Wim Wenders a Spike Lee, passando per Clint Eastwood e il nostro Franco Maresco, da premi Oscar e altri riconoscimenti, ecco una carrellata di pellicole cinematografiche che hanno la musica al centro di tutto. Da Mercoledì 2 marzo a venerdì 6 maggio passeranno in rassegna titoli come “Mo better Blues”, “Piano solo”, il premio Oscar “Paris Blues”, “Io Sono Tony Scott”, “The Soul of a man”. Il teatro Santa Cecilia si trasformerà così in una grande ed elegante sala cinematografica per poter rivivere tutte le emozioni e soprattutto le musiche che hanno ispirato i grandi registi del nostro tempo.

One Night Blues
Sempre a marzo prenderà vita la prima rassegna di blues della Fondazione The Brass Group. Nella locatione del Blue Brass, il Ridotto dello spasimo, “One Night Blues” ospiterà i tre migliori gruppi composti da musicisti siciliani che gravitano nella scena blues nazionale e internazionale, come nel caso del duo d’inaugurazione (il 9 marzo) formato dal chitarrista Paolo Fuschi e dall’armonicista inglese Mat Walklate. Toccherà poi ad Avanscoperta Russa (il 15 marzo) e ad Umberto Porcaro & Shuffle Kings (il 30 marzo).

Il jazz manouche
Anche quello che si muove tra Parigi e i Balcani è un jazz raffinato e che negli ultimi anni è tornato fortemente in auge per la sua carica emotiva che riesce a trasmettere agli ascoltatori. E anche su questo fronte il Brass vuole dare spazio agli amanti del genere. A breve sarà organizzata una rassegna ad hoc, intanto però, un’anteprima con una formazione lombarda che si esibirà al Ridotto dello Spasimo venerdì 11 marzo. L’ensemble swing/manouche è la Four On Six Band.

I biglietti delle rassegna sono disponibili anche on line su www.ticksweb.com. Ulteriori informazioni sul sito www.thebrassgroup.it.

Il calendario completo degli eventi della rassegna Jazz on Movie:

Mercoledì 2 marzo: Let’s get lost, regia di Bruce Weber, docufilm del 1988, anno della morte di Chet Baker. E’, infatti, un prezioso e commosso omaggio al trombettista e cantante statunitense la cui figura, anziché sbiadire, nel tempo accresce viepiù la propria aura di leggenda. Il tributo, inoltre, celebra il quarantennale delle storiche esibizioni che Baker tenne nella storica cantina di via Duca della Verdura (gennaio e novembre 1976) ed alle quali parteciparono importanti jazzisti siciliani, tra cui Enzo Randisi, Ignazio Garsia e Gianni Cavallaro.

Giovedì 10 marzo: ‘Mo better blues, regia di Spike Lee (1990), opera intrisa di jazz sia sullo schermo (accanto a Denzel Washington e John Turturro figurano Branford Marsalis, Abbey Lincoln e Jeff “Tain” Watts) che nella colonna sonora (con musiche, tra gli altri, di Miles Davis, John Coltrane e Charles Mingus).

Mercoledì 16 marzo: Paris Blues, regia di Martin Ritt (1961), premio Oscar 1962 alla migliore colonna sonora. Spettacolare sia il cast, con Paul Newman, Joanne Woodward, Sidney Poitier e Louis Armstrong, sia il commento musicale composto ed eseguito da Duke Ellington.

Giovedì 31 marzo: Franco Maresco: Io e il jazz, serata condotta dallo stesso regista, primo appuntamento della sezione “A sud del jazz”. Da sempre appassionato e attento osservatore del mondo del jazz, il regista racconta il suo rapporto con la musica neroamericana ed i suoi protagonisti, molti dei quali conosciuti e intervistati personalmente, attraverso testimonianze, aneddoti e preziosi documenti audio e video (spesso inediti) riguardanti, tra gli altri, giganti come Duke Ellington, Miles Davis, Louis Armstrong, Tony Scott e Steve Lacy.

Mercoledì 6 aprile: Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz, regia di Franco Maresco (2010), secondo appuntamento della sezione “A sud del jazz”. A quasi dieci anni dalla scomparsa (avvenuta nel 2007), era doveroso che il Brass Group ricordasse il grande clarinettista siculo-americano, più volte ospite delle proprie stagioni concertistiche, con un’opera nella quale Maresco rievoca con taglio sulfureo e privo di ogni intento apologetico la straripante visionarietà di un genio non solo del jazz ma dell’intera musica del Novecento (fu anche tra i pionieri della sintesi tra musiche occidentali ed orientali, anticipando la new age).

Mercoledì 13 aprile: We are jazzmen – Noi del jazz, regia di Karen Shakhnazarov (1983), frizzante commedia musicale che rievoca il clima culturale degli anni Venti in Russia ed i primi, difficili tentativi che al tempo incontrava chi voleva ascoltare o suonare jazz, considerata musica controrivoluzionaria. Benché da noi pressoché inedita, l’opera è stata un riferimento fondamentale per le generazioni russe degli anni Ottanta e seguenti.

Giovedì 21 aprile: The soul of a man (L’anima di un uomo), regia di Wim Wenders (2003), docufilm che fa parte del più ampio progetto “The blues” coordinato da Martin Scorsese. Oltre a vincere innumerevoli premi internazionali, l’opera ha avuto il merito di gettar nuova luce su figure fondamentali del blues come Skip James, Blind Willie Johnson e J.B. Lenoir. La narrazione cuce con magistrale tecnica registica autentici reperti storici a scene del tutto nuove che paiono d’epoca. La colonna sonora, inoltre, alterna rari reperti originali a versioni di brani storici interpretati, però, in chiave attuale da musicisti di altra provenienza stilistica, tra cui Lou Reed, Nick Cave and The Bad Seeds, Los Lobos, Marc Ribot, Jon Spencer Blues Explosion, Cassandra Wilson, Lucinda Williams e T-Bone Burnett.

Giovedì 28 aprile: Piano Blues, regia di Clint Eastwood (2003), documentario musicale anche questo facente parte del più ampio progetto “The blues” coordinato da Martin Scorsese. Eastwood compare anche come interprete, accanto a figure leggendarie come Marcia Ball, Ray Charles, Dr. John e Jay McShann.

Venerdì 6 maggio: Chicche in Jazz, serata “Suoni & Visioni” in collaborazione con l’Institut Français de Palerme. Preceduto da un imperdibile fuori programma con rarità dell’orchestra di Duke Ellington al Cotton Club e della leggendaria coppia Django Reinhadt-Stéphane Grappelli, l’evento propone uno straordinario collage di pellicole (tra fine Ottocento e primi del Novecento) commentato in diretta dal quintetto del pianista Riccardo Randisi (con Giuseppe Costa, contrabbasso, Sergio Munafò, chitarra, Paolo Vicari, batteria, Claudio Giambruno, sax e clarinetto) formazione provvisoria. Tra i filmati: “Titanic” del 1912 (le sole immagini del vero transatlantico prima della partenza), “Kids auto races in Venice” del 1914 (prima apparizione sullo schermo del personaggio Charlot di Charlie Chaplin), “The great train robbery” del 1903 (primo western della storia del cinema) ed altri coi celebri comici Buster Keaton e Harold Lloyd.

Ciascun appuntamento è aperto da una breve introduzione, con interventi, testimonianze e immagini rare o del tutto inedite.

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