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San Martino, il concerto tra sacro e profano…

Vivere la musica Antica del tardo Rinascimento non è cosa impossibile, è amore per la cura raffinata  trasposta nel dolce fluire sullo spartito. Se poi il tutto si compone di eccellenti musicisti immersi in un contesto dotato di uno strumento a canne invidiabile come quello presente nel complesso abbaziale di San Martino il mix diventa irresistibile.  Il programma proposto questa sera si compone brani composti da autori del cinquecento e vi posso assicurare che molti di questi sono assolute rarità da gustare perché non vengono interpretate di sovente.  Si esibiranno per noi all’organo il M° Riccardo Favero diplomato in pianoforte. Alla cui carriera di clavicembalista e fortista (in recital solistici, con orchestra e in formazioni cameristiche) ha affiancato quella di direttore d’orchestra. Come direttore, si occupa della musica che spazia dal Rinascimento al Classicismo; grazie al suo lavoro, infatti, è affiorato un mondo musicale di grande valore fino a poco tempo fa quasi sconosciuto e dimenticato dai circuiti concertistici. Il Flauto dolce e la Dulciana sono gli strumenti con cui si esprime tutto l’estro artistico del M° Alessandro Nasello, la cui giovane età non deve trarci in inganno. Nato a Gangi, Nasello comincia ancora bambino gli studi musicali. Successivamente, prosegue gli studi al conservatorio “V.Bellini” di Palermo laureandosi con lode e menzione in flauto dolce nella classe di Piero Cartosio e ha  ottenuto laurea con lode e menzione anche in fagotto. Oggi la sua attività concertistica è molto attiva e addirittura è diventato componente ufficiale della Orchestra Barocca della Comunità Europea.  I due concertisti (che si distinguono per le doti di affabilità, spontaneità e amore per il loro lavoro) si sono intrattenuti a raccontarmi il senso di questo programma: hanno sottolineato la scelta eseguita dei brani di un arco temporale che non oltrepassa il 1600 come periodo storico, nell’intento di dare corpo ad un filo logico coerente sia nella cifra stilistica che nella scelta degli strumenti. Non mancherà una sorpresa di tipo più profano per dare il gusto del divertissement musicale, perché in quel frangente il potere della Chiesa era nella musica più popolare (oggi si direbbe pop) e il popolo aveva e respirava i canoni musicali della Chiesa in un continuo “do ut des”. Ho potuto sperimentare di persona le sonorità di questo concerto e grazie alla timbrica di organo e flauto e alla bravura indiscussa messa in campo garantiranno, immersi in questa suggestiva e contemplativa cornice, un ascolto pieno dal gusto non comune, quasi speziato, come di una particolare essenza colta in un lontano tempo.  Singolari sono le toccate per improvvisazione che ascolteremo per mano del M° Favero e che meriterebbero continue ripetizioni per non farsi sfuggire le intuizioni stilistiche proposte. Di certo molti dei lettori avranno modo di poter raccontare ai loro amici le suggestioni di questo concerto del Festival Organistico che si terrà presso Abbazia di San Martino delle Scale.  Il Dolce Flauto dell’artista di Gangi Alessandro Nasello merita anche lunghi spostamenti per apprezzare le vibrazioni tanto affini alla voce dell’organo, ma la velocità la precisione, il guizzo della dulciana previste nella Sonata Prima  di Bertoli sono davvero emozionanti.  Sicuramente questo appuntamento conclusivo porterà ancora una volta un nutrito pubblico alla rassegna brillantemente organizzata dal nostro Maestro Giovan Battista Vaglica cui va il merito indiscusso per l’impegno, la dedizione e le scelte messe in atto.  Programma: IMPROVVISAZIONE DARIO CASTELLO  c. 1590 – c. 1658 Sonata I dal I Libro ANDREA GABRIELI  1533 – 1585 Intonazione sul Primo Tono GIOVANNI ANTONIO BERTOLI  1598 – 1645 Sonata Prima IMPROVVISAZIONE GIOVANNI BATTISTA FONTANA  1589 – 1630 Sonata Sesta FRANCESCO GASPARINI   1661 – 1727 Sonata in LA PHILLIPE FRIEDRICH BÓ¦DDECKER    1615 – 1683 Sonata sopra La Monica

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