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Rubano un auto, poi tentano di svaligiare un appartamento, arrestati padre e figlio

Avevano fatto del crimine un affare di famiglia, due pregiudicati, padre e figlio, sono stati arrestati dagli Agenti della Polizia di Stato appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico la scorsa notte in via Borremans. I due, identificati in Salvatore e Umberto Faija, rispettivamente di  42 e 21 anni entrambi pregiudicati, dopo aver rubato un’autovettura da una residenza estiva nei pressi di Puntaraisi, che al suo interno custodiva una borsa contenente documenti di identità e  le chiavi di casa oltre alla somma di circa 400 euro, si dirigevano presso l’abitazione di città della proprietaria del veicolo per mettere a segno un ulteriore colpo. La vittima, accortasi del furto proprio mentre i due si allontanavano con la sua autovettura, immediatamente contattava il marito che si trovava in città, per informarlo dell’accaduto, avendo il sospetto che i due malfattori potessero colpire anche presso la residenza cittadina. Dopo pochi minuti, il marito della vittima, mentre chiamava i poliziotti, si accorgeva che due individui stavano tentando di aprire la porta di casa, senza però riuscirvi, forse disturbati dai rumori sentiti all’interno. I poliziotti, giunti tempestivamente sul posto, intravedevano due uomini allontanarsi dall’abitazione e li fermavano immediatamente. Contemporaneamente si affacciava dal balcone il proprietario dell’abitazione che indicava i due soggetti come coloro che pochi istanti prima avevano tentato di introdursi all’interno della sua abitazione. I due malintenzionati venivano identificati e, dopo essere stati incalzati dalle domande dei poliziotti, confessavano di aver abbandonato l’autovettura rubata nei pressi di via Altofonte e di essersi recati sul posto con la propria autovettura, all’interno della quale si rinveniva un portafogli contenente il bottino trafugato poco prima dalla borsa, e nella tasca posteriore di Salvatore Faija rinvenivano proprio le chiavi dell’appartamento. I due venivano accompagnati presso gli uffici della Questura per gli accertamenti di rito e successivamente condotti presso le Camere di Sicurezza su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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