“Qui stiamo tutti bene”, la mostra di chi ha lasciato Castellammare in cerca di fortuna

Annalisa Ferrante

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“Qui stiamo tutti bene”, la mostra di chi ha lasciato Castellammare in cerca di fortuna

18 Gennaio 2016 - 00:00

Frammenti della storia dell'emigrazione: “Qui stiamo tutti bene, così spero di te… – Note ed immagini per la creazione di un museo dell'emigrazione castellammarese”. È la mostra che rimarrà aperta fino al 18 agosto nei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso (Corso Garibaldi). Le immagini sono state selezionate dall'architetto Camillo Galante, curatore della mostra, del catalogo e delle note. Pur trattandosi di una mostra legata al tema dell'emigrazione, l’esposizione non presenta immagini della partenza dei bastimenti, degli abbracci, degli addii e delle lacrime, né del viaggio e dei suoi accessori: valigie di cartone, passaporti, biglietti, locandine delle compagnie di navigazione e tutti gli ingredienti d'obbligo di ogni mostra sull'emigrazione. L’esposizione presenta invece le immagini di coloro che son partiti e di coloro che sono rimasti. In prevalenza si tratta di fotografie della prima metà del 900. Già proposta lo scorso anno a settembre in contemporanea al Plas, la mostra fotografica è stata riproposta in una versione rivista ed ampliata. Immagini di uomini, donne e bambini, singoli o gruppi: il “collante affettivo” per coloro i quali erano costretti a separarsi per cercare fortuna migrando verso lidi lontani. Foto mandate ai parenti, foto mandate agli amici. Foto "minori", di autori spesso ignoti, ma che in qualche caso riecheggiano pose ed ambienti dei grandi maestri della fotografia e che richiamano alla mente ambientazioni cinematografiche. Della mostra, realizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, è stato realizzato un catalogo che oltre a raccogliere le foto fornisce una sintetica documentazione della stagione della costituzione delle quattro Società di Mutuo Soccorso castellammaresi in America, nel corso del primo novecento. Per l'edizione 2013 della mostra è stata anche realizzata una appendice al catalogo originario, scaricabile online.

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