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Piano Giovani, beni confiscati alla mafia alle nuove imprese

Il sindaco di Monreale Piero Capizzi, come Presidente del Consorzio “Sviluppo e Legalità”, stamattina ha preso parte alla conferenza per la sottoscrizione del protocollo d'intesa sul  bando del Piano Giovani relativo alle start up d'impresa sui beni confiscati alla mafia, che si è svolto nei locali della presidenza della Regione Siciliana in via Magliocco. Alla manifestazione, hanno preso parte l'assessore regionale Nelli Scilabra, il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, l'associazione nazionale Libera rappresentata da Enrico Fontana, Mauro Lusetti, presidente dell'Alleanza Cooperative Italiane e Gurrieri dell'Ufficio di Presidenza di Avviso Pubblico. Il Consorzio Sviluppo e Legalità è nato il 30 maggio 2000, su iniziativa della Prefettura di Palermo, allo scopo di consentire ad 8 Comuni della Provincia di Palermo (Altofonte, Camporeale, Corleone, Monreale, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato) di amministrare in forma associata e per finalità sociali i beni confiscati alla criminalità organizzata. "L'obiettivo principale – ha detto Piero Capizzi – è quello di sfidare concretamente la criminalità organizzata, contribuendo a modificare, in chiave positiva, l’assetto produttivo delle aree dei Comuni coinvolti facendo nascere da terreni improduttivi confiscati ai mafiosi una opportunità di sviluppo e di lavoro per giovani disoccupati, e con questa iniziativa che ci è stata data dal Piano Giovani le cooperative sociali esistenti avranno una grande occasione di rilancio e se ne potranno anche avviare altre che contribuiranno al potenziamento economico turistico nei settori trainanti che sono quelle dell'agricoltura, del turismo e del sociale". "Siamo la prima Regione del Paese a finanziare le start up sui beni confiscati, anche aziendali, alle mafie, un segnale importante che qualifica la nostra azione di governo contro le organizzazioni criminali e a favore dello sviluppo della nostra terra – dice Scilabra – Sono queste le azioni di un governo che realizza per la prima volta nella storia un percorso concreto di produttività dei beni confiscati. Mettiamo insieme i principali attori che potranno dare, sicuramente, un importante contributo al buon esito dell'iniziativa. La Regione, gli enti locali, il mondo delle cooperative e dell'associazionismo antimafia che da anni porta avanti una grande battaglia per il pieno e reale utilizzo dei beni confiscati ai mafiosi". (Foto ufficio stampa Comune)

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