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Palermo, tre euro per parcheggiare: lei si rifiuta e chiama il 113. Denunciato per tentata estorsione

Agenti della Polizia di Stato, appartenenti al Commissariato San Lorenzo hanno denunciato a piede libero, G.L.B., 49enne pregiudicato del quartiere Zen, poiché responsabile del reato di tentata estorsione, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Emblematica la circostanza che ha portato alla denuncia del pregiudicato e, al contempo, da monito per i cittadini, spesso rassegnati ed acquiescenti alle richieste dei posteggiatori. Un uomo di mezza età, nei pressi di un noto locale di ritrovo giovanile, sembra sovrintendere alle operazioni di parcheggio di una vettura guidata da uno spensierato, giovane automobilista. Con galanteria, essendo l’automobilista una donna e con scrupolo quasi maniacale, alla ricerca del millimetro che consenta quanto più agio alla donna, l’ “angelo custode” guida ogni manovra e, con la sua imponente stazza, sembra persino voler difendere da malintenzionati la giovane appena scesa dall’abitacolo cui ha anche aperto lo sportello. All’uomo non basta però un grazie, neanche se ripetuto più volte. L’uomo è un posteggiatore, in servizio permanente effettivo ed abusivo, in via Faraone, zona Lanza di Scalea, dove le propaggini della mondanità giovanile ed i locali all’ultima moda si sono spinti fin quasi a toccare la rinomata povertà edilizia della Zona Espansione Nord. A pochi metri da uno di questi locali, il posteggiatore non indietreggia di un centimetro, pretende la sua quota, d’altro canto, “così fan tutti e non da ora”. È allora che la rabbia della ragazza prevale, tocca le corde del suo senso civico; la ragazza oppone un categorico “no” alla richiesta del posteggiatore, decisa anche lei a non mollare di un centimetro, i tre euro non li verserà ed anzi chiama il “113”. Quando la volante del Commissariato San Lorenzo giunge in via Faraone, il parcheggiatore non è più a vista, ha fatto solo qualche metro. Viene additato agli agenti da numerosi automobilisti, parecchi dei quali, solo qualche minuto prima, remissivi, avevano versato l’obolo. L’uomo tenta di resistere ai poliziotti, sia passivamente che attivamente con calci e pugni, andati a vuoto. Nei locali del vicino Commissariato gli verrà notificata una denuncia a piede libero per il reato di tentata estorsione.

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