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Palermo, mafia: sequestrati beni e disponibilità finanziarie per oltre 1 milione di euro

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, su disposizione del Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, ha sottoposto a sequestro, un cospicuo patrimonio, costituito da diversi immobili: 4 fabbricati e 1 terreno, 2 autoveicoli e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro. Le indagini patrimoniali, delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno interessato Giuseppe Arduino, classe ’70, già arrestato nel 2011 per associazione di stampo mafioso finalizzata all’estorsione. Il reato contestato è relativo a numerose estorsioni, unite a minacce, sfociate anche in episodi di violenza a persone ed in un incendio ai danni di una società di trasporti palermitana, perpetrate con altri soggetti ed aggravate dal metodo mafioso, ai danni dei titolari di numerose attività commerciali, ai quali veniva richiesta la “messa in regola" per lo svolgimento di diverse attività imprenditoriali a Palermo. La condotta intimidatoria e la conseguente pericolosità sociale dell'uomo consisteva nel manifestare ai  titolari delle attività commerciali la propria appartenenza all'organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”, richiedendo loro somme di denaro, anche per il sostentamento delle famiglie dei detenuti; a tali pretese si univano, anche, danneggiamenti di attività produttive e pestaggi ai danni dei soggetti che si rifiutavano di pagare. Nello specifico, Arduino risulta coinvolto nell’operazione “Araba Fenice” condotta dalla Squadra Mobile di Palermo nel novembre 2011, nella quale gli è stato contestato di aver cooperato nell’attività estorsiva con i noti esponenti Cesare Lupo e Antonino Sacco – uomini d’onore della famiglia mafiosa di “Brancaccio”.

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