Palermo, "Le vie dei Tesori" un successo: 100 mila visitatori e 700 mila euro di incasso

Redazione

Palermo

Palermo, "Le vie dei Tesori" un successo: 100 mila visitatori e 700 mila euro di incasso
Nata nel 2006 per celebrare il Bicentenario dell’Ateneo di Palermo e cresciuta nel tempo fino a coinvolgere tutte le principali istituzioni e associazioni della città

18 Gennaio 2016 - 00:00

Oltre 100 mila partecipanti al Festival “Le Vie dei Tesori”, 30 mila dei quali turisti ed escursionisti, una ricaduta di ricchezza sulla città in termini di impatto della spesa turistica che – calcola l’Osservatorio Otie – sfiora i 700 mila euro. Questi i numeri dell’ottava edizione del Festival che nei quattro fine settimana di ottobre ha aperto 60 luoghi alle visite guidate, ha proposto 80 passeggiate urbane e 100 eventi tra talk, mostre, concerti, spettacoli, incontri. Una manifestazione nata nel 2006 per celebrare il Bicentenario dell’Ateneo di Palermo e cresciuta nel tempo fino a coinvolgere tutte le principali istituzioni e associazioni della città, tra cui il Comune, la Diocesi, la Soprintendenza, l’Autorità portuale. Oggi la conferenza stampa conclusiva della manifestazione, con il delegato del rettore alla Comunicazione Gianfranco Marrone, il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore regionale ai Beni culturali Antonio Purpura, l’assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi, i rappresentanti delle altre istituzioni coinvolte, i componenti del comitato organizzativo (le associazioni Perlevie, Amici dei Musei siciliani, Osservatorio turistico delle isole europee), i componenti dell’Authority del Turismo del Comune, gli studenti universitari che hanno partecipato alla manifestazione in qualità di volontari. I visitatori nei luoghi sono stati circa 90 mila, cui si aggiungono i 4.000 partecipanti alle passeggiate urbane e ai tour fuoriporta, e i 6.000 spettatori agli eventi. In totale, appunto, oltre 100 mila. La top ten delle visite nei luoghi vede al primo posto Palazzo Alliata di Villafranca con 7.425 visitatori; poi le Carceri dell’Inquisizione con 5.200; le Catacombe dei Cappuccini con 4.250; la Cupola del Ss. Salvatore con 3.922 visitatori; il pilone diPorta Felice con 3.350; l’Oratorio della Carità di San Pietro con 3.150; Palazzo Asmundo con 2.960; il Miqveh di Palazzo Marchesi con 2.800; il complesso delloSteri con il palazzo e la chiesa di Sant’Antonio Abate con 2.550, la Catacomba di Porta D’Ossuna con 2.300. Ma sono notevolissimi i dati sulla Cupola della Cattedrale con 2.200 visitatori in soli due fine settimana, l’Orto Botanico con 1.750 in un solo weekend, Palazzo Reale con 1.650 in due weekend, i chiostri del Museo Salinas con 1.600 in due weekend, il Palcoscenico del Teatro Massimo con oltre 1.000 visitatori in soli due sabati di apertura. Tutto esaurito alle 80 passeggiate urbane, con punte di 700 telefonate al giorno al call center della manifestazione per le prenotazioni, successo anche per i 22 laboratori per bambini e ragazzi e per i 10 tour fuoriporta, una sperimentazione condotta in collaborazione con la ditta di pullman Labisi che per la prima volta ha portato cittadini e turisti a conoscere tesori nascosti fuori città, da San Giuseppe Jato al Belice, daRacalmuto a Castelvetrano, fino alle Madonie, con Petralia Sottana e Gangi. “Una manifestazione nata dall’Università – dice il rettore Roberto Lagalla, assente stamattina perché impegnato a Roma – è diventata seme di sviluppo del territorio, segno ulteriore della necessità di fare rete e di attuare modelli innovativi di collaborazione pubblico-privato. L’Università non impegna somme di bilancio: mette a disposizione i luoghi per le visite, le utenze, i servizi, il personale per la guardiania, il supporto logistico, un modesto budget per i viaggi degli ospiti più illustri. Quest’anno poi il Festival è diventato anche un’utile occasione formativa per circa 120 studenti, italiani e stranieri, che hanno fatto esperienza sul campo ottenendo in cambio crediti formativi, dall'assistenza alle passeggiate urbane alla supervisione degli eventi”. “Il Festival – dice la curatrice, Laura Anello – intende mettere a sistema e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale della città e di altri luoghi siciliani. Luoghi, quindi, ma anche idee, eccellenze, ricerche scientifiche. Per i cittadini un percorso di riappropriazione e di identificazione attorno agli spazi della cultura; per i visitatori un’occasione unica di conoscere luoghi aperti in tutti i sensi, trasversalmente, dalle dimore degli aristocratici ai vicoli multietnici. Innovativo anche il sistema di autofinanziamento: il contributo pagato dai partecipanti ha sostenuto i costi, ma è anche diventato un notevole e semplice ed efficace di marketing: 1 euro per visitare un luogo”. “Abbiamo dovuto fronteggiare un vero assalto di cittadini e turisti – dice il presidente degli Amici dei Musei siciliani, Bernardo Tortorici – una valanga che ha messo a dura prova l’organizzazione. Nella Sicilia che fatica a tenere aperti i suoi tesori nei giorni festivi, nella Sicilia dove il numero dei custodi di alcuni musei supera a volte quello dei visitatori annuali, credo sia un dato che debba far riflettere. Come deve fare riflettere il fatto che questa febbre abbia coinvolto tutti i luoghi della manifestazione: sia i 26 che sono ordinariamente aperti, i quali hanno moltiplicato in modo esponenziale il numero dei loro visitatori; sia i 34 che abbiamo aperto in via straordinaria, segno del grande patrimonio sommerso da valorizzare”. Giovanni Ruggieri, docente di Economia del Turismo all’Università di Palermo, e presidente dell’Osservatorio turistico delle isole europee (OTIE) ha tracciato un bilancio dell’impatto turistico ed economico del Festival. “OTIE ha condotto il monitoraggio della manifestazione, registrando l’opinione di fuorisede, turisti ed escursionisti. I turisti sono stati il 51 per cento del campione. È emerso un elevato grado di soddisfazione pari all’82 per cento degli intervistati e una notevolissima percentuale di first visitors, segno che la manifestazione, nonostante sia giunta all’ottava edizione, ha ancora un forte potere attrattivo e ottime potenzialità di crescita. Quanto ai dati sull’impatto turistico, l’impatto economico sulla città ammonta complessivamente a 700 mila euro, e può crescere ancora”. La manifestazione adesso punta a internazionalizzarsi sempre di più. Lo staff organizzativo è già al lavoro sull’edizione 2015 il cui programma sarà pronto entro febbraio per potere essere veicolato nei tempi utili agli operatori del turismo.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it