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Palermo, la polizia recupera 1.600 occhiali rubati a Randazzo a Bagheria

Personale di Polizia del Commissariato Libertà ha denunciato due malviventi, pregiudicati di 45 e 44 anni,  responsabili dei reati di ricettazione, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Su input del nuovo Questore di Palermo, dottoressa Maiorino, in ragione anche dell’anomalo incremento di furti ad esercizi di rilievo del panorama commerciale cittadino e della provincia registratisi di recente, la Polizia di Stato ha pianificato controlli a tappeto nei quartieri popolari cittadini dove, spesso, ingenti refurtive vengono lasciate in giacenza prima di essere reimmesse nei mercati di settore. Nel corso di uno di questi controlli, ieri pomeriggio, alcuni agenti hanno fatto irruzione in un magazzino di via dei Carrettieri, nel noto quartiere “Capo”. All’interno dell’immobile erano presenti due individui ed un cane di razza rottweiler che, specificamente addestrato alle aggressioni, si è avventato sugli agenti, ferendone uno in modo lieve. L’animale era una delle precauzioni adottate per custodire il prezioso contenuto del magazzino: 1.600 paia di occhiali di marca, trafugati pochi giorni fa dai locali dell’ottica Randazzo di Bagheria. La merce ritrovata dai poliziotti corrisponde all’intera refurtiva sottratta  all’esercizio commerciale citato ed assomma un valore pari a 120 mila euro. All’interno del magazzino rinvenuti e posti sotto sequestro, inoltre, guanti, passamontagna ed addirittura ricetrasmittenti sintonizzate sulle frequenze delle Forze dell’Ordine. L’ingente furto all’ottica Randazzo, per valore del danno arrecato e per dinamica, somiglia tanto ad altri consumati recentemente in danno di esercizi di stesso genere nel quartiere “Libertà” a Palermo. Tali furti sembrano esser segnati dal ricorso da parte dei ladri ad un nuovo ed ingegnoso metodo che assicura loro di agire in scioltezza e tranquillità: non più soltanto il classico “furto e scasso” ma “furto, scasso e sostituzione”. Il ladro intenzionato a compiere il colpo, si reca, notte tempo, nei pressi dell’esercizio, chiaramente munito di allarme. Il malvivente provvede quindi a staccare il sensore che, inevitabilmente, farà  scattare l’allarme e l’arrivo di una pattuglia di vigilantes o delle Forze dell’Ordine. A quel punto il ladro procederà alla sostituzione del lucchetto che assicura la saracinesca con un esemplare simile. Quando la vigilanza privata o le Forze dell’Ordine arriveranno nei pressi dell’esercizio verificheranno che la saracinesca dell’esercizio è regolarmente assicurata da lucchetto ma difficilmente potranno constatare come esso sia diverso dall’originale e riterranno quindi che si sia trattato di un falso allarme, prima di andar via. Il malvivente avrà quindi vita facile perché, in possesso della chiave del nuovo lucchetto, potrà agevolmente fare ingresso nei locali, chiudersi dentro ed agire indisturbato, certo che nessun intervento da parte delle pattuglie lo potrà distogliere dal mettere a segno il colpo e, nel contempo, potrà lasciare indisturbato il luogo del furto prima dell’eventuale arrivo degli agenti perché costantemente sintonizzato sulle frequenze di Polizia e Carabinieri, attraverso apposite ricetrasmittenti. Questa è la ricostruzione di quanto accaduto per il furto patito dall’ottica Randazzo e, presumibilmente, per quelli commessi ai danni di altri grossi esercizi del centro cittadino.

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