Palermo, la polizia fa luce su due violente rapine nella zona di corso Calatafimi

Redazione

Palermo

Palermo, la polizia fa luce su due violente rapine nella zona di corso Calatafimi
Un pregiudicato napoletano è finito in manette, si cercano i complici

18 Gennaio 2016 - 00:00

Carmine Zambon, 31enne napoletano, pregiudicato, è stato arrestato dalla polizia, perchè ritenuto responsabile di aver partecipato a due violente rapine realizzate in pregiudizio di altrettanti esercizi commerciali in zona “Calatafimi”, insieme ad almeno due complici, al momento ancora ignoti. I fatti risalgono allo scorso 23 luglio. Un commando composto da tre rapinatori completamente travisati faceva irruzione in una farmacia di via Paruta e, pistola in pugno, riusciva a realizzare un bottino superiore ai 3200 euro; il successivo 22 gennaio, sempre tre malviventi, realizzavano un blitz, stavolta in una tabaccheria di via Cesare Terranova che fruttava un bottino di 2500 euro circa. Ai poliziotti del Commissariato “Porta Nuova”, intervenuti in entrambi i casi, non è sfuggita come la seconda rapina sia stata caratterizzata da rara ed inaudita violenza; basti considerare che allo sfortunato impiegato della tabaccheria, uno dei malviventi, proprio Zambon, ha tenuto puntata la pistola alla tempia, per l’intera durata dell’assalto. Le due aggressioni, apparentemente distinte e prive di alcun collegamento, sono state accomunate dalla presenza di almeno un malvivente, appunto Zambon, la cui presenza in entrambi i casi, è stata accertata dai poliziotti. Alla sua identificazione gli agenti sono giunti, nonostante l’adozione da parte di tutti i malviventi di una lunga serie di precauzioni, prima tra tutte, il completo travisamento del volto. "Importante punto di partenza – spiegano dal commissariato – è stata la scrupolosa analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza delle zone degli assalti: nel caso del primo blitz, è stato possibile visionare il volto dello Zambon, privo di passamontagna nelle fasi immediatamente antecedenti e successive all’ingresso in farmacia". "Per ciò che concerne la seconda incursione – continuano gli investigatori – , gli elementi indiziari sono legati, innanzitutto, alle testimonianze di alcuni presenti che hanno riconosciuto e segnalato l’idioma napoletano di colui che impugnava la pistola. Altrettanto rilevante ai fini della individuazione del responsabile è stata la visione delle telecamere interne della tabaccheria attraverso le quali si è rilevato come proprio il malvivente  partenopeo si fosse coperto il braccio per nascondere un vistoso tatuaggio che lo avrebbe reso identificabile". I poliziotti della sezione “Investigativa” del Commissariato “Porta Nuova”, coordinati dalla dottoressa Milioto, hanno chiuso il cerchio della loro attività investigativa quando, nei pressi di una sala giochi di corso Calatafimi, hanno individuato il soggetto ricercato per la commissione delle due rapine. Il giovane, in effetti napoletano, con numerosi precedenti anche per detenzione di armi clandestine, da qualche tempo (periodo compatibile con i due eventi criminali) è risultato risiedere nel capoluogo palermitano, presso il domicilio di un familiare. Quando gli agenti, a seguito di perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto i vestiti indossati dal napoletano in occasione di entrambe le rapine, a Zambon non è rimasta altra scelta che confessare le sue responsabilità. Indagini sono in corso per stabilire se Zambon, nel corso di entrambe le rapine, sia stato spalleggiato dagli stessi complici e per scoprire le identità di questi soggetti. La Polizia di Stato invita chiunque sappia fornire importanti segnalazioni finalizzate al riconoscimento dei complici dello Zambon (anche a seguito della visione delle immagini della rapina divulgate dagli organi di informazione) a contattare il “113” o il Commissariato di P.S. “Porta Nuova” allo 091-6561411.

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