Palermo, inchiodato da una ricarica telefonica: in manette rapinatore dello Zen

Redazione

Cronaca

Palermo, inchiodato da una ricarica telefonica: in manette rapinatore dello Zen
Il complice era stato tratto in arresto pochi giorni fa

18 Gennaio 2016 - 00:00

La Polizia di Stato ha identificato e tratto in arresto D’Alessandro Giuseppe, 22enne palermitano pregiudicato dello Zen, quale autore, insieme ad un complice, già tratto in arresto, di una violenta rapina compiuta in danno di un anziano commerciante palermitano, il 6 agosto del 2013. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, dr. Sergio Ziino, su richiesta del P.M., dr. Bonaccorso. La sera del 6 agosto 2013, i due seguirono un anziano commerciante che, con addosso parte dell’incasso del suo esercizio, a bordo del suo furgoncino, stava per far rientro a casa. I complici, con la loro vettura, bloccarono il furgoncino e malmenarono violentemente la vittima infierendo su di essa anche con un bastone. A colpo avvenuto, i malviventi, inseguiti dai Carabinieri, si diedero alla fuga ed abbandonarono la vettura nei pressi della struttura “Casa del Sole”, riuscendo a fuggire tra la fitta vegetazione. A distanza di poco più di un mese, i Carabinieri riuscirono ad identificare e trarre in arresto uno dei due malviventi, il 36enne Gaspare Lo Giudice, ignota era rimasta fino ad oggi l’identità del complice.I poliziotti della sezione “Investigativa” del Commissariato P.S. “Oreto-stazione”, oggi, hanno dato un nome ed un volto a quel complice. A ricollegare D’Alessandro alla rapina, innanzitutto gli esiti del ritrovamento, all’interno della vettura abbandonata dai rapinatori, della ricevuta di una ricarica telefonica effettuata su una utenza cellulare riconducibile proprio al D’Alessandro. La sim card ed il telefono cellulare beneficiari della ricarica sono state rintracciate a casa del D’Alessandro, a seguito di una perquisizione domiciliare. L’individuazione del D’Alessandro quale autore della rapina al commerciante è, inoltre, il frutto delle concomitanti indagini svolte dai poliziotti in relazione ad un’altra grave rapina, compiuta il 14 maggio 2013. Anche per quell’episodio i nomi di Lo Giudice e D’Alessandro balzarono insieme agli onori della cronaca giudiziaria: i due furono tratti in arresto sempre dai poliziotti del Commissariato P.S. “Oreto-stazione” quali componenti del commando di rapinatori che, dopo avere immobilizzato ed imbavagliato un professionista palermitano raggiunto in casa, lo privarono di oggetti preziosi, monili ed antiquariato per un valore di centomila euro circa. Conducendo le indagini legate a quell’episodio, i poliziotti sono riusciti a risalire alle responsabilità dei due, anche in relazione alla rapina in danno del commerciante.

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