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Palermo centro massaggi "a luci rosse" in via D'Amelio, denunciata una coppia di cinesi

La Polizia di Stato ha sequestrato i locali di una palazzina di via D’Amelio, utilizzati per allestire e realizzare incontri sessuali a pagamento. Denunciata a piede libero una coppia di coniugi cinese, lui 37 anni, lei 32, entrambi ritenuti i gestori del piccolo, fiorente business che il solito paravento del “centro benessere” avrebbe dovuto salvaguardare da spiacevoli intrusioni delle Forze dell’Ordine. Il passaparola, alimentato anche da chi non è esclusivamente appassionato del massaggio orientale, è però, in breve, corso fino a far convogliare in zona il traffico di una utenza, difficile da nascondere. Così, più, nel corso degli ultimi tempi, è aumentata la mole di clienti diretti al centro massaggi, più alto si è levato il coro di riprovazione di chi, residenti in prima linea, ha ritenuto si fosse superato il limite. È successo anche questo in via Mariano D’Amelio, laboratorio di contraddizioni per eccellenza, luogo-simbolo, allo stesso tempo, di tragedia, redenzione e  riscatto. In settimane di appostamenti, i poliziotti del Commissariato Libertà hanno maturato la convinzione che il centro massaggi fosse, in realtà, un luogo di prostituzione e che la coppia di coniugi, lì residente, sfruttasse le prestazioni sessuali offerte ai clienti da due avvenenti ragazze cinesi. Decine i testimoni ascoltati dagli agenti subito dopo esser usciti dal centro. Inequivocabili i loro racconti. Al cliente era data possibilità di scegliere tra due tipi di massaggi, con un prezzo variabile tra i 30 ed i 60 euro, a seconda della durata. Tale tariffario riguardava i massaggi standard e tradizionali e non includeva l’“extra”. Sarebbe stata la stessa massaggiatrice a proporre la prestazione di natura sessuale, dietro pagamento di un surplus. A prestazione avvenuta, il cliente avrebbe pagato il dovuto alla massaggiatrice che avrebbe consegnato il denaro al “tenutario”. Quando gli agenti hanno fatto irruzione, hanno trovato dentro due uomini italiani, presumibilmente clienti in attesa di consumare una prestazione sessuale. Oltre all’intero locale, materiale di varia natura ed utile alle indagini è stato sequestrato, insieme alla somma di 500 euro circa, ritenuto il provento dell’illecita attività.

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