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Monreale, rifiuti occultati, capisquadra dell'Ato spostati. E scatta la rissa in aula

Consiglio comunale rovente quello di oggi, martedì 17 marzo. Con 18 consiglieri presenti si apre alle 18.30 in punto: prende subito la parola il sindaco Piero Capizzi che indica la presenza in aula del dottor Maraventano, consulente del primo cittadino per la questione ATO2. Subito dopo la parola passa all’assessore Lo Coco che attacca in maniera veemente il consigliere comunale Costantini, del Movimento 5 Stelle, in riferimento alle dichiarazioni di questi rilasciate nei giorni scorsi agli organi di stampa. In pratica, l’assessore Lo Coco lamenta nei confronti del Costantini il fatto che costui, pur essendo stato presente in aula alla discussione dei lavori ed avendo avuto la possibilità di esaminare il piano aziendale proposto il 4 ottobre scorso e poi ratificato il 13 novembre del 2014, dal dipartimento competente cioè quello delle acque e rifiuti, non si sarebbe opposto ma anzi lo avrebbe sottoscritto. In verità in questo piano risultava esserci un errore in percentuale che Costantini avrebbe criticato poiché, a suo giusto dire, avrebbe danneggiato l’economia dei cittadini ed il futuro lavoro degli stessi dipendenti dello ATO2, influendo in maniera spropositata sui conti. Alle accuse dell’assessore Lo Coco, il Costantini ribatteva che se un errore nelle percentuali c’era questo doveva essere evidenziato dal tavolo tecnico e quindi dallo stesso Assessore Lo Coco che ne faceva parte. Conclusa questa schermaglia si è passati, per volere del presidente del consiglio Di Verde, ad una sorta di “Consiglio aperto” nel quale è stata democraticamente data la parola ai cittadini ed ai lavoratori ATO2 che volevano intervenire. Il primo a prendere la parola è stato un amministrativo dell’ex azienda preposta alla raccolta dei rifiuti, certo Alessio Valerio, il quale ha parlato per suo conto ma anche per conto degli altri colleghi che svolgevano le stesse mansioni. L’amministrativo ha più volte attaccato il consigliere Venturella, reo, a suo dire, di aver rilasciato dichiarazioni lesive nei confronti della categoria alla quale il Valerio appartiene, ma il consigliere, in maniera responsabile e comprendendo gli stati d’animo che al momento affliggono i lavoratori sospesi dal servizio e privi di stipendio da parecchi mesi, ha evitato di replicare ed ha lasciato correre. Dopo quindici minuti di incessante relazione, Valerio veniva invitato dal Presidente Di Verde a concludere la sua relazione-fiume, ma questi, pregandolo di aver pazienza, proseguiva per altri dieci minuti esponendo le sue motivazioni e chiudendo con l’augurio di un futuro migliore, privo di sofferenze personali ed economiche. Prendeva quindi la parola Girolamo Triolo, anche lui impiegato dello ATO2, il quale faceva presente che, lo stesso sindaco Piero Capizzi, avesse chiesto a lui e ad altri colleghi, di lavorare dal 22 al 28 gennaio e chiedeva informazioni al primo cittadino su chi e come pagherà questi giorni di lavoro. Passava la parola a Salvatore Minasole, il quale auspicava testualmente "l’abbattimento futuro di ogni favoritismo", questione ripetuta da Massimiliano Cangemi che poneva all’attenzione del sindaco, anche il suo disappunto volto alle mancanze di garanzia, nei confronti di quei cittadini, i quali, pur avendo diligentemente effettuato la raccolta differenziata, con non pochi sacrifici, poiché conferita all’Ecocentro che spesso distava parecchi km dalle loro abitazioni, si troveranno a non poter usufruire dello sgravio sulla tassa dei rifiuti a suo tempo previsto. La situazione si fa veramente scottante, al limite del tragico, quando a prendere la parola è un ex caposquadra, del quale evitiamo di citare il nome, per non esasperare gli animi ancor più di quando non lo siano in aula. Detto operatore presentava un dossier al presidente del consiglio comunale, nel quale sosteneva di essere stato spostato dal suo ruolo di caposquadra poiché si era rifiutato di far raccogliere agli uomini posti alle sue direttive l’immondizia dalla Città di Monreale, per andarla a “nascondere” in una zona periferica di una frazione. Lo stesso caposquadra, sosteneva di avere a sua disposizione una registrazione telefonica capace di comprovare quanto da lui asserito. A questo punto, gran parte dell’opposizione, lo invitava a far ascoltare in aula detta registrazione. Il sindaco Piero Capizzi, oltretutto avvocato penalista, lo invitava a riflettere ed a evitare, al fine di non doverne in futuro rispondere, facendo notare che in aula c’erano il Comandante della locale Stazione Carabinieri ed altri uomini dell'Arma. Il caposquadra insisteva nel suo intento e così la registrazione telefonica veniva ascoltata in aula, amplificata dal microfono. Su questo fatto ci sembra giusto sottolineare che dalla registrazione si ascoltava soltanto la voce del medesimo e non del funzionario dell’azienda ATO2, con il quale lui sosteneva di avere avuto il colloquio. Ad un certo punto, finita la registrazione telefonica, alcuni consiglieri di opposizione chiedevano, allo stesso ex dipendente dell’ATO2, chi lo avesse sostituito e se questi avesse proseguito nel caricare i rifiuti della Città per andarli a “nascondere” in periferia. Il dipendente faceva il nome di chi lo aveva sostituito e sottolineava che la poco ortodossa raccolta dei rifiuti, con relativo occultamento degli stessi, era proseguita. Gli animi si surriscaldavano e gli ex impiegati dello ATO2, almeno fino ad oggi apparsi uniti nella loro legittima lotta volta al ripristino del servizio e quindi alla riconquista del posto di lavoro, arrivavano allo scontro fisico tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’Ordine. Calmati gli animi, la seduta si è conclusa, con il disappunto del sindaco Piero Capizzi, che ha richiamato l’opposizione ad un atteggiamento responsabile, e la consegna degli atti presentati dal caposquadra nelle mani dei Carabinieri.

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