Monreale, l’Ato è insolvente: ricorso in appello. Terzo: “Sentenza strana”

Redazione

Cronaca

Monreale, l’Ato è insolvente: ricorso in appello. Terzo: “Sentenza strana”
Ora si attende la relazione del commissario ministeriale. I dipendenti sarebbero salvi in ogni caso

18 Gennaio 2016 - 00:00

La situazione Ato è molto ingarbugliata. Da un lato c’è una sentenza della sezione civile fallimentare del Tribunale di Palermo che, in ogni caso farà storia, ed ha dichiarato l’Ato insolvente. Dall’altra c’è lo spettro fallimento per la società, con tutte le conseguenze del caso. Perché i giudici hanno trattato l’Ato come fosse una normale società per azioni, quindi come ente privato e non, come ci si attendeva, come un ente pubblico. La differenza è netta, visto che l’ente pubblico non fallisce mai. “Proprio questa mancanza di identità dell’Ato è, secondo il mio parere, la prima vera causa di questa confusione che si è creata intorno alla società stessa”, dice Roberto Terzo, commissario dell’Ato, nella foto di MonrealePress. Che ha fatto sapere che adesso sarà compito della Corte d’Appello pronunciarsi sulla vicenda, annunciando di fatto un ricorso da parte della società alla sentenza del Tribunale. Ma, al momento, la situazione rimane complessa: perché il Tribunale ha nominato un giudice delegato (Raffaella Vacca) ed un commissario giudiziale (l’avvocato Giovanni Liguori, che ha nominato altri due consulenti esterni) con il compito di preparare una relazione (entro trenta giorni) in cui dichiarare se l’Ato abbia o meno le capacità per riprendersi da questa disastrosa situazione economica. Inoltre, in tre giorni, i legali rappresentanti dell’Ato avevano l’obbligo di depositare i bilanci. Una corsa contro il tempo visto che l’ultimo, tra l’altro pure impugnato, risulta essere quello del 2009. Il “buco” finanziario che emerge dalla lettura della sentenza è stratosferico: quasi 60 milioni di euro, divisi tra mancati pagamenti all’erario (quindi contributi e Tfr del personale) per oltre 23 milioni, fatture all’ex Amia per il conferimento dei rifiuti in discarica per quasi 4 milioni, il resto, poco più di 32 milioni, sono i mancati pagamenti delle loro quote dei comuni soci, con Monreale che deve oltre 13 milioni di euro.   “Stiamo parlando di una situazione assurda in cui i comuni sono sia creditori, perché non hanno avuto un servizio come richiedevano, ma allo stesso tempo debitori, in quanto non versano le loro quote”, dice Terzo. A farne le spese i dipendenti, senza stipendio da oltre due mesi. Proprio per aver chiarito alcuni punti, si svolgerà il 4 novembre una riunione, presso la sede dell’Ato, in viale Regione Siciliana a Monreale, a cui prenderanno parte tutti i rappresentanti sindacali. La sentenza del Tribunale, però, rischia di generare un effetto cascata incredibile. Perché se la Corte d’Appello dovesse confermare il giudizio, a rischio ci sarebbero altri Ato e, per esempio, carrozzoni regionali come il Coires che non avrebbero più motivo di esistere. In ogni caso, il campanello d’allarme suona: l’Ato è insolvente. Significa che è ad un passo dal fallimento. I dipendenti, stando alle indiscrezioni e comunque agli accordi sindacali, dovrebbero transitare nelle Srr e negli Aro. Ma in quale misura? Si parla dell’80 per cento. Ma sono solo indiscrezioni. 

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