Monreale, l'associazione nazionale Polizia di Stato, ricorda Ninni Cassarà

Redazione

Cronaca

Monreale, l'associazione nazionale Polizia di Stato, ricorda Ninni Cassarà
Il 6 agosto commemorazione anche di Roberto Antiochia, Beppe Montana, Antonino Agostino e la moglie Ida Castelluccio

18 Gennaio 2016 - 00:00

I poliziotti della sezione provinciale di Monreale dell’associazione nazionale Polizia di Stato, ricordano i 5 eroi vittima di Cosa Nostra: Ninni Cassarà vice dirigente della squadra mobile di Palermo, il suo collaboratore l'agente Roberto Antiochia, il commissario Beppe Montana, capo della Sezione Catturandi della Squadra mobile di Palermo, l'agente scelto Antonino Agostino e la moglie Ida Castelluccio. Il 6 agosto, a partire dalle 8,30 presso la Cappella della Caserma della Polizia di Stato "Pietro Lungaro" si svolgerà la celebrazione della Santa Messa in memoria delle vittime. A seguire, verrà deposta una corona di alloro a nome del Capo della Polizia presso la lapide posta nell'atrio della Caserma "Boris Giuliano", sede della squadra mobile di Palermo, alla presenza dei familiari delle vittime e delle autorità civili e militari. Sono passati 29 anni da quando i tre poliziotti, Montana, Cassarà e Antiochia persero la vita combattendo la mafia. Il 28 Luglio 1985 a soli 34 anni, Montana rimase ucciso in un vile agguato mafioso a Porticello, località marina vicino Palermo, mentre era in vacanza. Dopo solo 10 giorni, il 6 agosto, Cosa Nostra colpì Cassarà, di 37 anni, e Antiochia, di 23 anni. Il Vice Questore Aggiunto Cassarà fu uno stretto collaboratore del giudice Giovanni Falcone e condusse varie operazioni antimafia e insieme al collega Commissario Capo Montana collaborò con le forze di polizia americane all'indagine "Pizza Connection", che aveva portato all'arresto di decine di mafiosi tra l'Italia e gli Stati Uniti sotto il coordinamento del pool antimafia della Procura di Palermo. L'agente Roberto Antiochia avrebbe dovuto sposarsi pochi mesi dopo. Il 5 agosto 1989 l'agente scelto della Polizia di Stato Antonino Agostino era a Villagrazia di Carini con la moglie Ida Castelluccio, sposata appena un anno prima. La sua consorte era incinta di 5 mesi di quello che sarebbe stato il loro primo figlio. Un gruppo di sicari in motocicletta arrivarono all'improvviso e cominciarono a sparare sui due. “È importante la memoria per sperare in un cambiamento del nostro paese perché attraverso la memoria di questi tragici fatti è possibile motivare la cittadinanza ad una assunzione di responsabilità collettiva – dice il presidente dell’Anps Monreale, Santo Gaziano – per un impegno corale nella formazione della legalità. I loro nomi sono per noi esempio mirabile di attaccamento ai valori quotidiani e indispensabili di Giustizia e Lavoro, pagati al prezzo della vita. Oggi fare memoria è utilizzare contro il sistema mafioso sempre più istituzionalizzata le armi della parola e del ricordo, deve essere un modo per dare ai cittadini di domani gli strumenti per capire la nostra storia imbevuta di sangue innocente e far sì che stragi come queste non si ripetano. Per questo è indispensabile una diffusa cultura antimafia ed è fondamentale trasmettere i valori di uomini semplici e coraggiosi, ai ragazzi che si apprestano a fare quelle scelte che decideranno i destini del nostro paese”.

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