Monreale, la “battaglia” di una mamma per suo figlio: “Non cambiategli assistente”

Redazione

Cronaca

Monreale, la “battaglia” di una mamma per suo figlio: “Non cambiategli assistente”
La storia di Brandon Rizzuto che però coinvolge decine di bambini monrealesi

18 Gennaio 2016 - 00:00

Un bando inaspettato che ha stravolto la vita di un bambino e della sua mamma. Brandon Rizzuto ha 13 anni. È autistico e frequenta la scuola Veneziano. Ad aiutarlo nella sua quotidianità c’era al suo fianco un’assistente all’autonomia e alla comunicazione. Alla ripresa delle lezioni, nel 2016, però, questa assistente non ci sarà più. Per Brandon sarà un trauma. La storia la racconta in esclusiva a Monreale Press, la mamma, Giovanna Valenti. “Mio figlio ancora non sa di questo cambiamento e per lui sarà un vero trauma”. Brandon è stato seguito ogni giorno da questa assistente che vuole mantenere l’anonimato. Con il nuovo bando predisposto dal comune di Monreale, però, lei non potrà più far parte del gruppo delle assistenti. Questo perché il comune richieder figure specifiche che abbiano come titolo di studio la laurea. “Credo che un cambio ‘in corsa’ – spiega la mamma – non giovi per niente a queste tipologie di bambini, così abitudinari e a cui le novità spaventano molti. Come Brandon ce ne sono tanti. I bambini riprenderanno le lezioni e si troveranno davanti persone sconosciute, che non riconoscono e tutto il lavoro fatto in questi anni sarà perso”. Della questione si sta interessando Salvatore Porrovecchio, il garante per i diritti dei diversamente abili: “Ho partecipato ad una riunione fiume con l’assessore Giuseppe Cangemi e il dirigente Li Vecchi per essere messo al corrente della situazione – spiega Porrovecchio -. Il bando è fatto bene, sulla scia di quello del comune di Palermo e rappresenta il top in questo campo. Il problema riguarda la tempistica. Perché farlo ad anno in corso”? Per Porrovecchio, infatti, la continuità assistenziale è fondamentale: “Per carità, nulla è per sempre – dice – ma per questi bambini i cambiamenti sono traumatici. Abbiamo chiesto una proroga dell’attuazione del bando a giugno. Attendiamo”. In pratica la proroga potrà essere effettuata solo nel caso in cui le assistenti alla comunicazione abbiano l’attestato richiesto dalla legge 104. “Ma il problema – spiega Porrovecchio – è che qualche genitore potrebbe insorgere lo stesso. Potrebbe, infatti, dire e denunciare che al proprio figlio è stato assegnato un assistente senza titoli”. Le novità della legge 104, infatti, impongono un assistente che possegga almeno la laurea. Ora i nodi vengono al pettine. Il 7 gennaio 2016 si tornerà in classe. Quali assistenti ci saranno? I nuovi o i vecchi? Al momento le cooperative non hanno risposto alla sollecitazione del dirigente di far pervenire la lista con gli assistenti qualificati. Forse ci si poteva pensare in tempo. “Magari si poteva fare anche affiancamento – dice Porrovecchio -. I nuovi con i vecchi assistenti, per far abituare i bambini”. “Ci preoccupa il silenzio dell’amministrazione di fronte a un problema che lei stessa, direttamente o indirettamente, ha determinato – ha detto Flavio Pillitteri, portavoce del Pdr -. Chiediamo all’ amministrazione di prendere in mano la situazione, prima che la stessa degeneri come accaduto in altre ormai note vicende: si tratta di una questione lavorativa ma anche di assistenza efficace didattica ai bambini disabili: per gli allievi significherebbe dover ricostruire i rapporti fiduciari tra assistenti, bambini e le loro famiglie”. “Sarebbe molto grave se alla riapertura delle scuole, dopo le vacanze natalizie, mezza dozzina di ragazzi con bisogni formativi speciali si trovassero cambiato il loro assistente alla comunicazione – dice Tonino Russo, del Pd – . L'amministrazione comunale ci eviti di investire della vicenda l'assessorato regionale e/o il ministero all'istruzione o, qualora fosse necessario, i tribunali che già in simili circostanze più volte si sono espressi, dando ovviamente sempre ragione alle famiglie dei ragazzi. Spiace che la vicenda si sia sviluppata nella "distrazione" della politica di grande tradizione culturale e morale in tema di diritti umani, per l'occasione rimasta silente. E fa ancor più rabbia non già qualche imbarazzante silenzio istituzionale di troppo, ma la perdita del senso del limite oltre il quale dovrebbe scattare l'umana indignazione che ogni coscienza dovrebbe pur sempre conservare preziosamente”.   Nei prossimi giorni alcune novità. L’assessore Cangemi, intanto, sta incontrando i genitori per spiegare loro la situazione.   E di seguito pubblichiamo la lettera che un’assistente “licenziata” ha voluto scrivere per il “suo” bambino Questa è la storia di un bambino “speciale” che ha solo un problema, quello di essere nato in un mondo ingiusto…  Lo chiameremo "Cielo"… Cielo vive in un mondo tutto suo, fatto di immagini, un mondo che noi esseri superficiali non potremmo capire mai. Forse per molti lui è un incompreso, un "diverso". Cielo oggi ha 12 anni e da tre frequenta la scuola media inferiore. Per lui ogni cambiamento è sofferenza, la sua patologia lo porta a non adattarsi alle novità, a rifiutarle, a non accettarle. Un giorno gli viene concessa un'assistente all'autonomia e comunicazione, era un giorno di ottobre, un giorno qualsiasi per molti, ma un giorno importante per lui, Cielo trova una nuova amica, un'amica che lo aiuterà a rapportarsi con i suoi pari, che lo aiuterà a sentirsi più sicuro e in grado di conoscere il mondo reale. Insieme fanno un percorso di crescita, circondato dal sostegno dei suoi insegnanti, dall'amore della sua famiglia e dall'allegria dei suoi compagni di classe. La sua storia tocca il cuore di tutti coloro che hanno il privilegio di incontrarlo. Un giorno però un bando comunale (comune di Monreale ndr) cambia le carte in tavola e l'assistente viene sospesa dal servizio perché non idonea alle richieste del bando e Cielo…  Cielo ancora non lo sa. La madre prova a spiegarglielo, ma lui è solo un bambino e non lo accetta! Dice che dopo le vacanze di natale lei tornerà e staranno insieme per completare questo anno e per sostenere gli esami di terza media. Ma non sarà così. Il finale di questa storia è tutt'altro che speranzoso e lieto. Nonostante le richieste (da autorità competenti, consiglio di classe e famiglia) la continuità viene respinta e talvolta da chi di competenza. C'era una volta e ora non c'è più. E per un bambino affetto da autismo tutto questo non ha senso, non può comprendere il perché un bando cambierà la sua vita e trasformerà la sua serenità… Ma questa è una storia semplice. Una storia che poco può interessare ai politici monrealesi e che poco può intenerire certi dirigenti perché per loro sarà Natale anche quest'anno mentre per Cielo sarà solo un Natale più triste. Ai posteri l'ardua sentenza.

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