Monreale, il vescovo Pennisi scrive agli studenti: "La scuola prepari alla vita vera"

Redazione

Cronaca

Monreale, il vescovo Pennisi scrive agli studenti: "La scuola prepari alla vita vera"
Nella sua lettera, l'Arcivescovo cita anche Papa Francesco: "Ama la scuola"

18 Gennaio 2016 - 00:00

Anche quest’anno, come di consueto, il Vescovo di Monreale ha scritto un messaggio ai ragazzi per augurargli un proficuo e sereno anno scolastico. Riportiamo la lettera che ha indirizzato agli studenti: “Carissimo/a amico/a, anche quest’anno voglio scriverti all’inizio di un nuovo anno scolastico. Mi sono sentito provocato dalle lettere di alcuni  di voi che mi hanno espresso le loro angosce e le loro speranze. Angela mi ha scritto: “Mi piacerebbe che mi suggerisse le parole giuste per convincere chi mi sta accanto a credere in qualcosa in cui non credo nemmeno io… vorrei che mi spiegasse cosa vuol dire sperare in un mondo e in un tempo in cui ogni cosa sembra illusione passeggera”. Roberta scrive: “La cosa che più mi rende triste è quando mi accorgo che fra i miei coetanei c’è chi non crede più nei valori che una società dovrebbe avere per essere definita sana e giusta. Come posso io, un singolo pesciolino in un mare di squali, oppormi agli sbagli della società?” Riccardo ha scritto: “Serve un vero amico che dia conforto nelle difficoltà, un aiuto nei momenti bui della nostra vita e che ci dia anche qualche consiglio per poter vivere in perfetta armonia con i sani valori”. Paolo mi ha scritto: “Ci sfidi e noi la ascolteremo. Ci interroghi e ci faccia pensare. Ci dimostri che vale la pena di restare un altro anno a scuola. Ci incoraggi a vivere la vita con entusiasmo senza mai fermarci a ogni minimo problema, ma anzi a combattere più duramente perché la vita è dura. Ci aiuti ad essere liberi. Ci ricordi che la nostra vita è irripetibile e che siamo noi  a decidere che farne”. Di fronte a queste domande non mi sento di dare risposte scontate che rischiano di essere il solito predicozzo, ma voglio rilanciarti una sfida per turbarti l’animo, per invitarti a dare una risposta personale alle domande radicali. Perché la tua vita vale la pena di essere vissuta? Perché vale la pena di stare a scuola ancora per un intero anno? Alcuni vostri compagni del Liceo “Spedalieri” di Catania hanno scritto qualche anno fa: “Occorre ripartire dall'educazione. Consideriamo questa come la prima emergenza e la vera via d’uscita da quella che si presenta sempre più come una cultura di morte. Noi abbiamo bisogno che qualcuno ci aiuti a trovare il senso del vivere e del morire, qualcuno che non censuri la nostra domanda di felicità e verità. Noi riteniamo che la scuola possa costituire uno spazio adatto per questa ricerca e che liberamente uno possa verificare tutta la positività e il bene che la realtà ci promette. Dentro le cose che studiamo, dentro il tempo scolastico, dentro il rapporto con i professori. Ci stiamo giocando la vita degna d'esser vissuta e il nostro stesso futuro”.  La scuola non può preparare solo “insetti specializzati” che sfornano risposte a dei quiz come dei robot, ma oltre a dare delle competenze deve preparare  ad essere uomini e donne che, nonostante  tutte le difficoltà e gli ostacoli, vogliono essere protagonisti della propria vita e del proprio futuro. Mi è capitato recentemente di ascoltare il fisico nucleare e filosofo ucraino Alexandr Filonenko, che ha tracciato l’identikit di chi vuole essere protagonista della propria vita declinando sette verbi: domandare, ringraziare, cantare, testimoniare, giudicare, accogliere, festeggiare. Si tratta di riportare in primo piano parole importanti oggi spesso svuotate della loro forza originale: stupore, bellezza, verità, bontà, libertà, amicizia, gratuità, umiltà, pazienza, compassione. Ti invito a riflettere con i tuoi professori e con i tuoi compagni su queste grandi questioni. La scuola ti può  venire incontro nella misura in cui  ti aiuta ad aprire  la tua mente e il tuo cuore a tutta realtà , a scoprire i tuoi talenti e a realizzare i tuoi sogni trasformandoli con il tempo e la fatica quotidiana in progetti concreti. Io ti posso testimoniare che con fatica e in mezzo a tante prove e  difficoltà, facendomi aiutare dai miei educatori e dai miei amici, ho trovato e trovo ogni giorno il senso della mia vita con una prospettiva aperta alla speranza cercando di seguire Gesù e di mettermi al servizio degli altri. Dopo 67 anni di vita e 42 di sacerdozio non sono pentito della strada precorsa e mi sento realizzato. Ti auguro che anche quest’anno la scuola  che frequenti  con i tuoi professori e i tuoi compagni  sia un luogo in cui si cresce per imparare a vivere, per diventare uomini e donne aperti alla speranza di una vita buona, capaci di camminare insieme verso la pienezza della vita! Se  vuoi anch’io posso accompagnarti in questo cammino. Desidero, infine, condividere con te il mio pensiero sulla scuola facendo tesoro di quello che Papa Francesco ha detto alla festa della scuola  lo scorso 10 maggio, che si può riassumere nello slogan “amiamo la scuola”. Ama la scuola perché apre la tua mente e il tuo cuore a tutta la realtà. Ama la scuola perché è un luogo di incontro per conoscere gli altri, per amarli, per camminare insieme a loro. Ama la scuola perché ti educa al vero, al bene e al bello. Ama la scuola perché la vera educazione ti fa amare la vita, ti apre alla pienezza della vita! Ama la scuola perché ti fa conoscere tante cose importanti e ti educa ai valori che danno senso alla vita. La scuola è segno di speranza per il futuro se  ti aiuta a far attecchire le radici non solo delle nozioni del sapere, ma anche dei valori cristiani, che devono contrassegnare i rapporti  fra le persone caratterizzate dal dialogo, dalla fraternità, dal rispetto reciproco. Ti auguro che quest’anno possa percorrere un tratto di strada della tua vita facendo crescere armoniosamente i tre linguaggi fondamentali: quello della mente per pensare in grande, quello del cuore per amare il prossimo e quello delle mani per fare del bene. Se vuoi  imboccare la strada giusta e vuoi arrivare alla meta da vincitore  guarda a Gesù, che è un grande maestro di vita e un modello di vita, che ti invita  a seguirlo verso il Regno di Dio, che è un regno di libertà e di verità, di giustizia, di amore e di pace.  Con tutto l’affetto benedico te, la tua famiglia, i tuoi insegnanti e auguro a tutti un buon Anno Scolastico. Il tuo amico vescovo XMichele Pennisi"

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