Monreale, energie rinnovabili, il piano è pronto

Redazione

Cronaca

Monreale, energie rinnovabili, il piano è pronto
Messe in atto tutte le procedure per entrare nel Patto dei Sindaci sottoscritto nel settembre del 2013 e promosso dalla Commissione Europea

18 Gennaio 2016 - 00:00

Nel settembre del 2013 il consiglio comunale di Monreale ha deliberato la sottoscrizione al Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), iniziativa promossa nel 2008 dalla Commissione europea, aperta alle città europee di ogni dimensione, con la finalità di coinvolgere gli Amministratori pubblici e i cittadini nello sviluppo della politica energetica dell'Unione europea.  Il Patto consiste nell'impegno delle città firmatarie ad andare oltre gli obiettivi della UE per ridurre le emissioni di CO2 con misure di efficienza energetica e azioni collegate allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili. Per l'Italia gli obiettivi minimi consistono nel ridurre del 20% i consumi di combustibili fossili, produrre almeno il 17% di energia con fonti rinnovabili e di conseguenza ridurre le emissioni di CO2. Da allora nessun passo avanti era stato compiuto dalla precedente amministrazione fino a quando l'attuale assessore alle politiche comunitarie, Nadia Olga Granà, venuta a conoscenza della esistenza di tale delibera, nel settembre del 2014, 8in realtà il Movimento 5 Stelle aveva sollecitato l'amministrazioen con una lettera protocollata il 6 agosto, ndr) con la collaborazione di un funzionario dell'Ufficio Tecnico, ha messo in atto tutte le procedure previste per entrare, di fatto, nel Patto dei Sindaci, innescando così un meccanismo virtuoso che ha condotto l'amministrazione comunale ad affidare alla NEXT nuove energie per il Territorio S.R.L., con sede in Roma, una E.S.Co. (Energy Service Company) operante nel mercato dei Titoli di Efficienza Energetica, la redazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), documento programmatico per descrivere il percorso e le azioni che il Comune seguirà  da qui al 2020 per ridurre le proprie emissioni di gas climalteranti. Nel dettaglio, il PAES si compone di tre parti ben distinte: – una prima parte riguarda la creazione di una strategia generale del singolo Comune, si identifica, quindi, una “visione” a lungo termine su scala locale e territoriale, individuando il target di riduzione al 2020 e le azioni prioritarie da perseguire. – una seconda parte riguarda l’analisi dello stato dell’arte in termini di emissioni, cioè la preparazione dell’inventario delle emissioni della città nell’anno base di riferimento. Per poter infatti agire sulla riduzione del 20% delle emissioni di CO2 è necessario conoscere la situazione di partenza e quindi sapere qual è il livello di emissioni della città nel cosiddetto anno base. I settori principali sui quali si porrà l’attenzione saranno quelli relativi agli edifici, strutture e industrie locali, nonché quello dei trasporti, sia pubblici che privati. – la terza fase riguarda l’individuazione dei settori sui quali intervenire e, quindi, le azioni da mettere in campo per tipologia e fonte di energia utilizzata. Il consumo di energia riguarda tutti i settori del nostro vivere quotidiano nelle città: trasporti, residenziale, piccola e media industria, agricoltura, terziario e, al loro interno, la tipologia di energia utilizzata (termica, elettrica, carburanti) e la fonte di provenienza (fossile o rinnovabile). Questa fase deve veder coinvolta la società civile al fine di condividere insieme le scelte strategiche per lo sviluppo sostenibile della città. Per raggiungere e superare gli ambiziosi obiettivi fissati dall'UE per l'energia e il clima, i firmatari del Patto dei sindaci, dunque,  si impegnano a sviluppare un Piano d'azione per l'energia sostenibile (PAES) entro l'anno successivo alla data di adesione all'iniziativa. Questo piano d'azione, approvato dal consiglio comunale, delinea le attività e le misure previste dai firmatari allo scopo di tener fede agli impegni, con i corrispondenti tempi e responsabilità assegnate. Nel gennaio 2015 il PAES del comune di Monreale, redatto, come già detto dalla società NEXT, sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio comunale e successivamente trasmesso all'Assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità. Una volta redatto il PAES, sarà pianificata un’azione di monitoraggio al fine di verificare che le azioni contemplate siano effettivamente attuate. Ogni due anni sarà predisposto un Rapporto che il singolo Comune dovrà inviare alla Commissione Europea. Nella visione di lungo termine saranno evidenziate le aree prioritarie di azione, le tendenze in atto e le principali opportunità. Fondamentale risulterà la macchina amministrativa che governerà tale processo, la scelta quindi di un’adeguata struttura con adeguate risorse umane e finanziarie, incluse quelle necessarie per il monitoraggio relativo all’implementazione del PAES.

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