Monreale, chiasso Procida attende sempre di essere dedicato al "Beato Pino Puglisi"

Redazione

Cronaca

Monreale, chiasso Procida attende sempre di essere dedicato al "Beato Pino Puglisi"
Il sindaco aveva promesso un cambio del nome, ma per ora tutto tace

18 Gennaio 2016 - 00:00

Sono ormai trascorsi cinque anni dalla riqualificazione urbana di Chiasso Procida, cortiletto di 70 metri quadri, sito all'inizio di via Antonio Veneziano ed a tutt'oggi abbandonato dalle istituzioni. A raccontarne la storia è il nostro collaboratore che in quel Chiasso ci risiede da otto anni e che è, unitamente alla moglie Claudia, il fautore della sopra citata riqualificazione: “Voglio ricordare la storia di questa riqualificazione perchè in questo Chiasso, c'è una installazione in pietra di Billiemi ancora vuota e destinata invece ad ospitare un'opera che mio padre, Maestro Pippo Madè, intendeva allora donare alla Città, in memoria dei Caduti di Nassiriya prima ed al ricordo del Beato Pino Puglisi adesso”. Il cortiletto è stato realizzato con i fondi fatti pervenire, grazie al personale interessamento della famiglia Lo Cicero – Madè che illustrarono personalmente il progetto e gli intendimenti di quella riqualificazione, all'allora Presidente della Regione Salvatore Cuffaro ed all'allora Presidente della Provincia Regionale di Palermo Francesco Musotto, i quali, preso atto della validità, fecero confluire nelle casse Comunali, ben 15 mila euro necessari alla riqualificazione: “Voglio precisare – continua Rosario Lo Cicero – che a queste somme inviate allora dai due Presidenti, si doveva aggiungere il finanziamento del GAL Monreale srl, promesso e sbandierato attraverso i Quotidiani e poi misteriosamente ed inspiegabilmente ritirato”. Un vero mistero quello di Chiasso Procida, un mistero che dura da anni, nonostante questa sia stata, prima dell'avvento dell'Amministrazione Capizzi, l'unica vera "area pedonale", un tantino rispettata a Monreale. Nell'area, doveva essere collocata una maiolica di Madè dedicata alla memoria dei Caduti di Nassiriya ed in particolare del Vice Bigadiere dei Carabinieri Domenico Intravaia che in quella immane strage perse la vita. “Era stato tutto studiato e predisposto e questo con l'aiuto dei due alti Ufficiali dell'Arma. Il progetto della maiolica era piaciuto anche ai famigliari dell'uomo che per me è il simbolo del Sacrificio speso per la Patria – continua Rosario – andati via i due Ufficiali dell'Arma, perchè trasferiti a più alto incarico e nonostante la Soprintendenza avesse posto il "vincolo" all'area, sono stato lasciato da solo e quelli che prima avevano gradito l'omaggio, pur avendo ricoperto in seguito cariche Istituzionali cittadine, mi hanno voltato immotivatamente le spalle”. L’opera, in seguito è stata acquistata (ma al comune di Monreale la famiglia Lo Cicero Madè l’avrebbe donata, ndr) dal comune di San Vitaliano, in provincia di Napoli. Chiasso Procida, poi, è abbandonato anche dagli operai dell’Ato, che considerano la zona “privata” e si rifiutano di spazzarlo. Rimane il vuoto nella zona che avrebbe dovuto ospitare l’opera del maestro Madè. La famiglia Lo Cicero aveva anche raggiunto l’accordo con l’amministrazione Di Matteo per far realizzare e collocare lì un mosaico dagli studenti dell’istituto D’Aleo. Ma anche in questo caso non se ne fece nulla. “Noi – conclude Lo Cicero – siamo pronti, dopo che saranno chiarite anche le note vicende legali con il comune per i quadri trafugati e sfregiati a discutere sulla possibilità di riprendere il progetto dell'opera dedicata al Beato Pino Puglisi, facendola riprodurre, su "gratuita concessione" di Madè, ai ragazzi della "Mario D'Aleo". Potremmo inoltre riprendere il progetto di una inaugurazione, mediante una manifestazione volta alla "Legalità". Potremmo invitare, oltre alle Istituzioni locali, anche quelle Regionali, coinvolgendo anche l'Arma dei Carabinieri e se vorranno anche l'Arcivescovo Pennisi. Il Sindaco ed i giovani Assessori, i quali mi sembrano animati da "logiche" che esulano schieramenti e interessi, sanno della nostra disponibilità”.

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