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Monreale, c’è il commissario Unesco: “Non venivo qui da 20 anni”

Abbiamo seguito la visita del commissario dell'Unesco Martin Almagro stamattina a Monreale. Ecco il resoconto di una giornata "infinita" e piena di tensioni. Stamattina a Monreale c’era fibrillazione. Ansia oserei dire. Insieme al fotoreporter Vincenzo Ganci, arriviamo in piazza Vittorio Emanuele alle 11,30. Ci sono i vigili che controllano che nessuno violi l’isola pedonale. Qualcuno ci prova lo stesso. Subito bloccato. L’unico autorizzato a passare è l’autobus dell’Amat 389. Stracolmo di turisti. Spunta il sindaco Piero Capizzi, super elegante. Ma visibilmente teso in volto. Poi c’è l’assessore Giuseppe Cangemi, Ignazio Zuccaro, Nicola Taibi e Nadia Granà. La domanda che tutti pongono è sempre la stessa: “È arrivato?” Nessuno però, sa rispondere con precisione. C’è chi dice che arriverà alle 12; chi alle 12,30; chi alle 13. Gli operatori  dell’Ato continuano a lustrare le due piazze, oggi incredibilmente belle e vive. I turisti, forse rilassati dal fatto di non doversi preoccupare del traffico, gironzolano tranquilli fin su via Roma. Sindaco ed assessori continuano a fare su e giù. Senza sosta. Strette di mano fugaci, qualche chiacchiera. Ma un unico pensiero: scoprire che faccia abbia questo commissario, di cui si conosce solo il nome: Martin Almagro, spagnolo. Poi nient’altro. All’improvviso c’è un fuggi fuggi generale: il commissario arriva davvero. Sono le 14. Giacca chiara, scortato dalla sovrintendente di Palermo, Maria Elena Volpes, da Francesca Riccio, funzionaria del Ministero dei Beni Culturali, da Maria Andaloro, consulente di storia dell’arte per la fondazione Unesco di Sicilia, da Aurelio Angelini, direttore in Sicilia della Fondazione Patrimonio Unesco. Un pranzo frugale in un noto ristorante monrealese, poi la visita vera e propria. Anche se, a dire il vero, il commissario, con il sindaco, la Giunta, il vescovo Michele Pennisi ed alcuni rappresentanti della Curia Monrealese, un’idea delle cose da vedere se l’è subito fatta. Scendendo dal furgoncino con cui è arrivato, ha esclamato: “Non tornavo qui da oltre 20 anni. La mia memoria fa un po’ cilecca. Non vedo l’ora di rivisitare questa cittadina”. Che è sembrato un modo per dire, “vediamo che cosa avete fatto”. Pranzo gradito dall’ospite spagnolo, poi il tour su via Torres e l’arrivo in piazza Guglielmo. Visione incredibile. Don Nicola Gaglio ha fatto da cicerone. Prima ha dato delle nozioni di massima del Duomo. Il commissario era molto attento e chiedeva curiosità. Poi la delegazione si è avvicinata alla Porta del Paradiso, che si è spalancata, quasi fosse telecomandata. La visione del Cristo Pantocratore ha lasciato per un attimo il commissario in silenzio. Che ha scattato un paio di foto. La delegazione, infine, ha percorso la Navata, prima di spostarsi al Chiostro. “Speriamo che alla fine il commissario farà una relazione positiva – ha detto la Sovrintendente Volpes -. Questa è una visita, diciamo tecnica, una procedura normale e dovuta dopo la candidatura. A Palermo ha un po’ stravolto il protocollo, chiedendo di visitare anche monumenti che non erano previsti sul programma. Non penso che qui abbia riscontrato criticità. Anche a Palermo mi è sembrata una visita andata bene. Io sono ottimista e credo che il giudizio sarà positivo”. “Si tratta di una candidatura che ha proposto lo Stato Italiano – dice il professor Angelini -. Insieme al gruppo di lavoro, abbiamo seguito con scrupolo i suggerimenti dei tutor dell’Unesco. Non è mai successo che una candidatura dello Stato Italiano venga bocciata. E non credo succederà con questa. Le pre-valutazioni sono comunque positive”. I tre elementi cruciali per far pendere la bilancia verso il sì, sembrano esserci tutti: l’unicità del bene; il sito monumentale in buono stato di conservazione, gestito bene e fruibile; l’amministrazione comunale deve manifestare la volontà di gestirlo e di rispettarlo nel modo in cui lo chiede l’Unesco. Per saperne di più bisognerà attendere il 26 giugno, quando a Bonn, in Germania, si riunirà la commissione dell’Unesco che dovrà decidere di tutte le candidature. Questa riunione si protrarrà per sette giorni. Nel frattempo, pare che saranno effettuate altre due relazioni, sempre dall’Unesco, in maniera informale. Quindi in città, potranno arrivare altri due commissari, ma stavolta in incognito. Anche loro potranno esprimere il loro parere. Anche se la relazione del commissario Almagro, è quella ritenuta più importante. (LE FOTO DEL REPORTAGE SONO DI VINCENZO GANCI)

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