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Monreale, 100 giorni di… Piero Capizzi: "È solo l'inizio"

Oltre tre mesi fa, diventava sindaco Piero Capizzi, dopo il turno di ballottaggio contro Alberto Arcidiacono. I "cento giorni" sono un traguardo importante per ogni amministrazione ed anche per quella monrealese facciamo un punto della situazione, intervistando i protagonisti del nuovo corso di Monreale. Si comincia oggi con il sindaco Piero Capizzi, intervistato dal direttore di Monreale Press Giorgio Vaiana e fotografato dal fotoreporter Vincenzo Ganci. Cento giorni passano in fretta. Nemmeno hai il tempo di ragionarci su. Sembravano quasi irraggiungibili. C’era chi scommetteva sulle dimissioni e le elezioni anticipate. Eppure Piero Capizzi è ancora qui, seduto in Sala Rossa, dove ci accoglie con la solita cortesia e disponibilità. Lo sa che nessuno scommetteva su di lei… “(Sorride, ndr). Noi abbiamo cominciato a lavorare per questa città fin dal primo giorno in cui abbiamo deciso di candidarci. E tutti ci davano per spacciati. Il nostro “cambio di logica” è iniziato all’oscuro, in silenzio. Ma pian piano è diventato realtà ed è sotto gli occhi di tutto”. E dire che ha dovuto fronteggiare sin da subito tante emergenze. Non so, penso alla questione bancarelle, alla frana della statale di Pioppo, gli incendi, il ripristino della linea 389, la visita dell’Unesco. Insomma un inizio con i botti… “Quando mi sono seduto ho fatto i conti con una serie di drammi incancreniti. I rifiuti, con le postazioni esterne pieni di ingombranti, l’illuminazione pubblica, i conti in rosso. Poi si sono aggiunti quelli delle bancarelle, la frana e gli incendi. Ma non ci siamo fatti prendere dal panico ed abbiamo dato risposte in tempi record”. Ma la situazione dei rifiuti non appare risolta… “Monreale è più pulita. Nessuno lo può negare. Restano delle criticità, e su questo punto sono d’accordo con i cittadini. Ma lo ripeto, Monreale non era così pulita da oltre 5 anni. Stiamo lavorando per risolvere il problema”. In che modo? “La gestione in aus non è concepibile. Come Aro siamo da soli e, sfruttando determinati termini di legge, cercheremo di trovare le migliori soluzioni. Ma la differenziata rimane una nostra priorità. E, vi assicuro, partirà stavolta a regime”. Sulla vicenda di Pioppo vi siete mossi bene e con celerità. Se pensiamo che lo stesso problema ha tenuto la statale 186 tra Sagana e Partinico chiusa per quasi un anno… “È stata una grande prova del lavoro di squadra. Ed abbiamo risposto alla grande ai cittadini che ci chiedevano di risolvere un problema serio”. Allora è questo il suo fiore all’occhiello di questi primi 100 giorni? “Non voglio fare una sorta di classifica. Io dico questo: sono felice di poter camminare tra la gente a testa alta. Finora non abbiamo fatto nessuna falsa promessa e non ci siamo riempiti la bocca con stupide promesse elettorali che sarebbe impossibile mantenere”. E del ripristino del 389, che mi dice? "Vi dico solo che Palermo e l'Amat non volevano più avere a che fare con Monreale. È stato un lungo lavoro di mediazione. Finito bene…" Qualche giorno fa la visita dell’Unesco, una giornata molto intensa che ricorderà con tanta emozione? “È stato un percorso di avvicinamento molto complesso. Ci siamo preparati in poco tempo, ma credo che Monreale ha superato l’esame con oltre la sufficienza. Ora lavoreremo per farci promuovere con il massimo dei voti e vedrete che ce la faremo”. Sulla chiusura delle piazze non tornerà mai indietro? “Mai. Anzi, il progetto di pedonalizzazione del centro storico è solo all’inizio”. Ma i controlli scarseggiano… “La polizia municipale sarà adeguatamente potenziata ed i furbetti non esisteranno più”. Che sensazioni ha sull’inserimento di Monreale nella World Heritage list? “Positive. La bellezza del Duomo e del Chiostro non si discutono. I primi passi compiuti dalla nostra amministrazione hanno soddisfatto l’Unesco. Credo che sarà un percorso bellissimo che darà lustro alla nostra città”. Rimangono alcune vicende in sospeso. Non so, penso all’illuminazione pubblica e, mi permetta di definirli così, ai drammi delle strade piene di buche… “Già, ma stiamo lavorando anche per quello. Sull’illuminazione pubblica interverremo a breve con alcune soluzioni tampone per ripristinare la luce nei punti critici, poi ragioneremo per un affidamento definitivo ad una grande società. Abbiamo già due proposte. Per le strade la situazione è più complicata. Intanto subito interventi in emergenza, poi andremo a caccia di fondi per intervenire in maniera più massiccia”. I nodi sono tutti legati al bilancio… “La vecchia amministrazione ci ha lasciato con un piano di riequilibrio pieno di imperfezioni. Abbiamo già ricevuto ben 4 richieste di integrazioni e rettifiche”. La viabilità rimane uno dei problemi più spinosi… “Tutto legato al potenziamento del comando di polizia municipale. Ma stiamo studiando nuove ed interessanti soluzioni per migliorarla”. La sua forza però è, forse, quella di essersi circondato di una squadra capace… “I miei assessori sono un gruppo che ha creduto nel mio progetto e con il quale riesco a lavorare nel migliore dei modi. Tutte persone per bene, competenti e grandi professionisti”. Come si immagina Monreale fra 1.000 giorni? “Io credo che la Monreale di oggi si stia avvicinando molto a quella che vedo fra 1.000 giorni. Sono convinto che le cose miglioreranno ancora di più. Vedo una città pulita, periferie comprese, vedo tanto rispetto, una città dove i vigili fanno il loro dovere sempre ed un grande senso civico di tutti, grandi e piccini, soprattutto verso la cosa pubblica. Perché i cittadini hanno il diritto di vivere Monreale, ma hanno anche il dovere di rispettarla”.   (Le prossime interviste: Giuseppe Di Verde, Giuseppe Cangemi, Giuseppe Lo Coco, Nicola Taibi, Ignazio Zuccaro)

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