Mafia, i carabinieri di Palermo, sequestrano beni per 8 milioni di euro

Redazione

Palermo

Mafia, i carabinieri di Palermo, sequestrano beni per 8 milioni di euro
Il provvedimento riguarda Francesco Raspanti, appartenente alla cosca di Bagheria

18 Gennaio 2016 - 00:00

Un’attività svolta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo ha portato al sequestro di beni, per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di prevenzione su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il sequestro, finalizzato alla confisca, è stato eseguito nei confronti di: Francesco Raspanti, palermitano nipote dello storico capo mafia bagherese Gino Mineo, nonché figlio di Antonino Raspanti, già sorvegliato speciale e più volte condannato per associazione per delinquere, contrabbando, porto abusivo e detenzione armi e furto, e sottoposto al regime degli arresti domiciliari, arrestato nell’operazione denominata “Reset”. La complessa attività investigativa, svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali sui beni sospettati di essere nella effettiva disponibilità dell'uomo, ha consentito di individuare un ingente patrimonio illecitamente accumulato in diversi anni di malaffare. In particolare, tra i beni sottratti alla sua disponibilità si evidenziano una società, fittiziamente intestata ad un prestanome, sita nel comune di Bagheria (Pa) ed operante nel settore della vendita di materiale edile, una cospicua quota di partecipazione ad una società calcistica, ville, appartamenti ed appezzamenti di terreno siti nei comuni di Lercara Friddi (PA), Trabia (PA) e Santa Flavia (PA) e ben 28 rapporti bancari. Le indagini patrimoniali sono conseguenziali all’operazione denominata “Reset” che, nel giugno del 2014, aveva consentito di trarre in arresto, tra gli altri, lo stesso Francesco Raspanti, perché ritenuto responsabile di plurimi tentativi di estorsione, aggravati dalle modalità mafiose al fine di agevolare l’associazione mafiosa Cosa Nostra, ai danni di un imprenditore operante nel settore della ristorazione.  I beni sequestrati dai carabinieri risultano: un intero capitale sociale e relativo complesso beni aziendali della “Centroedile s.r.l.” di Bagheria (Pa), operante nel settore della vendita di materiale edile; quota pari al 45% del capitale sociale della “Societa’ Dilettantistica Bagheria Calcio s.r.l.”; 2 ville a Trabia (Pa); 2 appartamenti a Santa Flavia (Pa); 3 appezzamenti di terreno a Lercara Friddi (Pa) e Trabia (Pa); 28 rapporti bancari.

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