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Lavoro, ancora proteste dei dipendenti Ato

L'articolo contiene link a carattere pubblicitario. Il lavoro resta, dopo circa 7 anni di crisi, la nota più dolente di questa disastrosa situazione economica. In tutta Italia si ravvisa una condizione di forte malessere, situazione di cui i principali protagonisti sono i giovani e chi ha perso il lavoro dopo una vita di fatiche. Più nello specifico, i giovani, che siano laureati o meno, non riescono a trovare un primo impiego. La risposta è sempre la medesima, occorre esperienza, ma nessuno da la possibilità di farla. Meglio "assumere" i ragazzi con inquadramento di stage, come dire, uno sfruttamento riconosciuto da ambo le parti quando questo non serve a insegnare il mestiere ai giovani, ma ad approfittare di forza lavoro e spesso, infatti, non viene retribuito tale periodo. Più grave la condizione di chi ha sempre lavorato, magari ha una famiglia da mantenere e ha perso il lavoro all'improvviso. A cinquanta, sessant'anni trovare un nuovo impiego è un'impresa apocalittica, ma anche a quaranta se quel posto che hai perso è l'unico mestiere che hai sempre fatto. A conoscere perfettamente questa condizione di forte disagio sono i dipendenti Ato che, esasperati, hanno montato una protesta. Qualche giorno fa, diversi i tafferugli e i disagi per la circolazione, al punto che i protestanti sono stati processati per direttissima. Dal canto loro gli operai si giustificano e chiedono scusa alla popolazione, ma la condizione di forte malessere in cui sono costretti a vivere è sfociata in questa manifestazione. Il problema nasce dal fatto che i dipendenti Ato dovevano essere riammessi in servizio all'interno della società Belice Impianti srl, invece così non è stato e ormai da troppo tempo questa situazione di incertezza si trascina. In queste vicende a soffrire di più sono proprio le famiglie che non riescono a fare fronte alle normali spese quotidiane.  In tutta Italia è aumentata la richiesta di prestiti cambializzati (maggiori info suhttp://www.calcoloprestito.org/guida/cambializzati), e questo è uno specchio che riflette la nostra particolare condizione economica. Per i dipendenti Ato non resta quindi che attendere nuovi sviluppi e nuove comunicazioni da parte dell'azienda, ma dopo l'episodio recente la loro condizione è aggravata dalle imputazioni che pendono a loro carico. Una situazione che non ci voleva e che aggrava una condizione già di per sé estremamente complessa. 

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