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Da Varese a Monreale, festa grande alla "Casa del Sorriso"

La "Casa del Sorriso" di Monreale, della quale è rettore Padre Francesco Biondolillo, opera ed è attiva sul territorio da oltre 40 anni. Alla "Casa del Sorriso", vengono affidati minori sottoposti ad intervento delle Autorità Giudiziarie e lì trovano ospitalità anche donne che vivono svariati e particolari disagi. Ieri è stata una giornata particolare alla “Casa” ed è stato lo stesso Don Francesco ad invitarci per l’arrivo di un gruppo di 30 giovani, i quali, accompagnati da tre giovani Sacerdoti, sarebbero arrivati a Palermo e poi a Monreale, direttamente dal "Decanato di Carnago", in pratica, un gruppo di Parrocchie della Provincia di Varese (Bolladello – Cairate, Caronno Varesino, Castelseprio, Gornate Olona, Peveranza, Solbiate Arno e Travaino), le quali consorziatesi nel segno di Cristo e per un comune cammino di fede, svolgono azione pastorale sul territorio di loro pertinenza ed espandono, specie in estate, quando le scuole sono chiuse ed i giovani possono godere di un periodo di vacanza, le loro conoscenze ad altre Regioni. A raccontarci tutto sono i quattro Sacerdoti, veri animatori e tutori del gruppo. Sono Don Giuseppe, Don Danilo, Don Angelo e Don Stefano, i quali ci parlano del loro profondo affetto per la figura di Padre Pino Puglisi e dei loro viaggi che portano i loro trenta giovani a incontrare, come è avvenuto lo scorso anno, la realtà campana ed in particolare quella del capoluogo di provincia Napoli. Un contesto sicuramente affascinate. ma più caotico e disagiato della tranquilla provincia di Varese dalla quale provengono. I giovani Sacerdoti raccontano: “Svolgiamo il nostro servizio nel segno di Gesù e per noi non c'è solo l'attività di Oratorio. Riteniamo sia importante far conoscere ai nostri giovani, altre Regioni, ponendo attenzione particolare alle più "problematiche". Siamo qui in Sicilia, nel ricordo del Beato Pino Puglisi, ospiti di questa magnifica struttura volta all'accoglienza che è la "Casa del Sorriso" di Monreale”. Il primo gruppo di 15 , partito da Milano – Malpensa, lo scorso sabato sera e non ha avuto alcun problema, mentre l'altro gruppo di 15, “il più sfortunato – racconta per tutti Padre Giuseppe – ha dovuto bivaccare in aeroporto, per uno spostamento di volo improvviso e riuscire a partire solo alle cinque del mattino”. Alla "Casa del Sorriso", ad attendere i trenta graditi ospiti del "Decanato di Carnago", un gruppo di amici, appositamente invitati dal Rettore, tra questi Vittorio Noto, il quale, dopo l'accoglienza di rito, li ha condotti nella sala proiezioni, dove ha fatto una minuziosa lezione-spiegazione, del Duomo di Monreale e dei suoi splendidi mosaici, con l'ausilio del supporto audio-visivo multimediale. L'incontro con l'insigne cattedratico, profondo conoscitore del massimo monumento monrealese, ha suscitato grande interesse nei giovani che al mattino avevano già visitato il Duomo. L'altro ospite d'onore era il Maestro Pippo Madè, che ha raccontato al "Decanato", della sua vita avventurosa e del suo impegno sociale, soffermandosi, in particolare, sulle opere riguardanti il problema mafioso, l'immigrazione degli anni '60/'70, il "Federico II stupor mundi" ed il "Pinocchio – un naso lungo centoven'anni" e dedicando, infine spazio, al racconto che ha portato, nel 2010, alla collocazione delle sue Stazioni della Via Crucis su pietra lavica, da allora definitivamente ospitate in Umbria, nel Chiostro dei Morti della Basilica Papale di San Francesco d'Assisi. La serata è quindi proseguita con la Santa Messa, celebrata, con il rito ambrosiano, nella Cappella della "Casa del Sorriso" dagli stessi Don Giuseppe, Don Danilo, Don Angelo, Don Stefano e Padre Francesco Biondolillo. Infine un simpatico conviviale con un buffet offerto dal Rettore, dopo l'immancabile partitella a calcetto improvvisata nei campi in erba sintetica della "Casa del Sorriso" dal gruppo di giovani. I trenta giunti da Varese, si fermeranno ancora qualche giorno a Monreale, per svolgere delle escursioni a Palermo, poi ripartiranno, sicuramente arricchiti da questo scambio culturale, alla volta della provincia di Varese. 

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