Castellammare, porto eterna incompiuta

Annalisa Ferrante

Regione

Castellammare, porto eterna incompiuta

18 Gennaio 2016 - 00:00

“Speriamo che entro ottobre riprendano i lavori per il porto”. Lo ha affermato il sindaco Nicolò Coppola nel corso dell’incontro con la stampa e la cittadinanza per fare il punto sui primi cento giorni di attività amministrativa. Mentre qualche giorno fa era visibile, ancora una volta, nelle acque castellammaresi, uno dei velieri più grandi del mondo, il “Club med 2”, splendido cinque alberi da crociera (392 passeggeri e 200 membri di equipaggio, comandante ed ufficiali francesi) in grado di raggiungere le rotte meno battute e che porta i crocieristi sulla terraferma con le piccole imbarcazioni di bordo, il porto di Castellammare rimane un’incompiuta. “Una ventina di giorni fa è stata depositata al giudice la perizia del Ctu che consente di sbloccare il cantiere e l’impresa è in attesa del provvedimento – dice il sindaco Coppola – non ci sono più i problemi che hanno portato alla sospensione del cantiere e siamo fiduciosi che l’attività possa essere ripresa nel giro di qualche settimana. Quasi giornalmente ci confrontiamo con il rup anche se l’amministrazione ha un ruolo relativo nei fatti perché c’è in corso una vicenda giudiziaria che non mi risulta chiusa, ma i lavori possono proseguire”. I lavori di messa in sicurezza del porto di Castellammare non sono mai ripresi dopo il  sequestro del cantiere, da parte della Guardia di finanza, del 26 maggio 2010, per l’ipotesi di reato di utilizzo di cemento depotenziato. Il cantiere è stato dissequestrato parzialmente a luglio del 2010, ma da allora una serie di problemi ha bloccato il riavvio della messa in sicurezza. L’imponente appalto di circa 24 milioni di euro, è gestito dalla Co.Ve.Co, impresa capogruppo dell'ati aggiudicataria dell'appalto. I lavori erano poi stati fermati per vario tempo poiché le ditte fornitrici si trovavano in stato di grande sofferenza economica ed avevano più volte denunciato all'assessorato regionale Infrastrutture e Trasporti, che gestisce l’appalto, il mancato pagamento delle forniture. La società consortile Nettuno s.c.a.r.l., esecutrice dei lavori e stipulatrice dei contratti di fornitura con le ditte locali, è stata dichiarata fallita nel gennaio 2011. Quindi il Co.Ve.Co ha indicato la At.La.N.Te. società cooperativa, come impresa per la ripresa e prosecuzione dei lavori. Mentre il primo stralcio di lavori rimane fermo, il secondo stralcio di circa 12milioni di euro è già stato finanziato.

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