Categories: Cronaca

Abbiamo tenuto d’occhio, in questi giorni, gli accessi alla Galleria Sciortino. Con discrezione e senza farci notare, abbiamo provato a censire il numero di ingressi nel museo monrealese, visto che, senza un servizio di biglietteria, è impossibile fare una stima perfetta del reale numero dei visitatori. I visitatori in Galleria sono pochi, anzi pochissimi. Gruppetti al massimo composti da 5 persone, famigliole con bimbi piccoli che al solo pensiero di visitare un museo (parliamo dei bambini), inorridiscono. Semplici appassionati che sperano di trovare qualcosa di magnifico da fotografare. Abbiamo fatto, così, un giro all’interno. In corso c’è il “Premio internazionale della pace Gompa nel mondo”. Oltre 300 pezzi esposti nei nuovi corridoi e nelle nuove sale della Galleria. Opere di artisti ai più sconosciuti e che di interessante hanno davvero poco. La nostra visita dura dieci minuti. “Ma la collezione Posabella?”, chiediamo ad un dipendente della Galleria. “Verrà esposta a fine anno, è in attesa della ristrutturazione dei nuovo locali”. Si tratta di 240 opere che, da sole, sarebbero in grado di mandare avanti la Galleria che, al momento si trovano in un non meglio precisato magazzino in attesa di essere collocate nelle sale. Ma non prima di aver completato l’installazione del sistema d’allarme. Un “lavoraccio” che dura dal mese di ottobre scorso. Intanto i quadri, alcuni di grande valore (Capaldo, Purificato, Troso, De Chirico, Guttuso, Zappitelli, solo per citarne alcuni dei più importanti), rischiano di fare la fine di quelli della famiglia Madè, prestati al Comune e che si trovano ancora nei magazzini (in attesa di essere riconsegnati dopo la sentenza del giudice in favore della famiglia dell’artista palermitana), alcuni dei quali scomparsi per sempre. La donazione Posabella, della pittrice e compagna del monrealese Giuseppe Sciortino, rischia di essere portata via. Perché la famiglia inserì nel contratto una clausola di esposizione perché la mostra fosse sempre visibile e visitabile. Da quasi un anno non è così. Ed i corridoi della Galleria rimangono deserti. È da qui che si deve ripartire. Da questa collezione che ha una grande potenzialità. Ma bisogna valorizzarla. Non soltanto esporla. Ci vuole una massiccia campagna pubblicitaria che spieghi l’importanza di questa collezione. E poi sarebbe necessario contattare le case editrici delle guide turistiche di Monreale. Visto che, nessuna delle più importanti, parla della Galleria. Ed, inoltre, sarebbe opportuno chiacchierare con i tour operator, perché nelle loro visite inseriscano “la capatina” al Museo. Magari facendo pagare un biglietto, anche simbolico. Piccoli gesti per far risollevare una città che da sempre si professa a vocazione turistica, ma che, in realtà, non ha mai fatto nulla per esserlo realmente. 

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