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Pistole e munizioni nascoste. Inoltre sono stati sequestrati 70 chili di pesce non conservato in maniera regolare

18 Gennaio 2016 - 00:00

A seguito di una complessa attività d’indagine, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno tratto in arresto, per i reati di detenzione illegale di armi e munizioni nonché ricettazione Anna Maria Assunta Basile, classe 1971, commerciante di Santa Flavia. I Carabinieri hanno effettuato una perquisizione all’interno del ristorante “All’Ancora”, sito sulla SS 113, nella disponibilità della menzionata e del compagno convivente, anche lui classe 1971, al momento irreperibile. Durante la perquisizione, a cui hanno partecipato anche i Carabinieri del Nucleo Cinofili, che hanno fornito un contributo determinante, nonché quelli del Nucleo Artificieri, sono state  rinvenute, abilmente occultate all’interno di alcune intercapedini, oltre a diverse decine di munizioni di varie armi sia corte che lunghe, anche una 1 pistola “Beretta” modello 84 F calibro 9 corto, munita di caricatore con 13 cartucce dello stesso calibro. L’arma era stata abilmente nascosta nel vano legnaia sottostante il forno del ristorante/pizzeria. Dagli accertamenti in banca dati, è risultato che la pistola era stata rubata nell’agosto del 2012 dall’abitazione di un agente della Polizia Municipale di Palermo. Nel seminterrato dello stabile è stata ritrovata anche una stanza, con le pareti totalmente insonorizzate con lastre di polistirolo e chiusa da una porta in legno anch’essa insonorizzata. Dentro la stanza sono stati ritrovati, e quindi sottoposti a sequestro, diversi bossoli di proiettile calibro 9 oltre ad una confezione di tappi per orecchie, comunemente usate all’interno dei poligoni di tiro. Conficcati nel muro, inoltre, sono state rinvenute delle ogive compatibili con i bossoli ritrovati, chiaro segno che l’ambiente è stato recentemente utilizzato quale poligono di tiro artigianale, dove veniva provata l’efficienza di armi da sparo su cui sono in corso le indagini dei Carabinieri. All’interno della stanza è stato ritrovato inoltre, un grosso palo, posto a pochi centimetri dal soffitto alla cui estremità vi è un gancio, sul cui uso si sta tentando di fare chiarezza. Sono tutt’ora in corso, infatti, gli accertamenti tecnici da parte dei Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo, tese ad evidenziare eventuali tracce ematiche o biologiche. L’arma e le munizioni saranno inviate al Ris di Messina per verificare se siano state utilizzate in altri eventi delittuosi. L’esercizio commerciale, che era regolarmente aperto al pubblico, è stato sottoposto anche a controllo da parte del Nas di Palermo che, oltre a sequestrare circa 70 chili di pesce conservato in pessime condizioni, ha predisposto la chiusura in conseguenza delle precarie condizioni igienico/sanitarie riscontrate. La donna è stata arrestata e sottoposta agli arresti domiciliari. Nella mattinata di ieri, a seguito della celebrazione del rito per direttissima, il giudice ha convalidato l’arresto, sottoponendo la stessa alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Santa Flavia nonché a quello di firma. Il compagno della donna, che gestiva congiuntamente il ristorante, ancora irreperibile, è stato denunciato per i medesimi reati. 

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