70 anni di matrimonio, record per una coppia di Montelepre

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70 anni di matrimonio, record per una coppia di Montelepre
Salvatore Russo e Rosalia Bono festeggiano le "nozze di ferro"

18 Gennaio 2016 - 00:00

Era l’8 giugno del 1944 quando a Montelepre, Salvatore Russo e Rosalia Bono, pronunciavano nella chiesa del paesino il loro “sì”. Domani, i due siciliani, festeggeranno 70 anni di matrimonio, le nozze di ferro. Un vero e proprio record. Salvatore Russo è nato a Montelepre 92 anni fa, il 21 ottobre del 1922; la moglie Rosalia Bono, invece di anni ne ha 85, essendo nata il 15 aprile del 1929. Anche lei è nata a Montelepre. Oggi vivono a Rosignano Solvay, frazione di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno e festeggeranno presso la chiesa di Santa Croce alle ore 11, domani, la ricorrenza speciale circondati dall’affetto di parenti ed amici. I due si sono sposati giovanissimi: 22 anni lui, appena 15 lei, dopo la classica fuitina. Salvatore ha frequentato una scuola solo per 15 giorni. Già ad 8 anni pascolava le pecore a San Giuseppe Jato. Lavorava tutto il giorno a sorvegliare un gregge di pecore per appena 3 lire al mese più il vitto. Dopo 4 anni, all'età di 12 anni, ha cominciato l'attività di “barrocciaio”, cioè trasportava merce, soprattutto limoni con un barroccio, una sorta di carro trainato dai buoi. Li portava da Montelepre a Palermo tutti i giorni.  A 19 anni, una sera, stacca i buoi dal barroccio e la mattina successiva parte militare. Dopo pochi mesi si ritrova in Russia dove per sua fortuna riesce a far parte delle truppe che ripiegano sul fronte italiano. L'8 settembre l'Italia firma l'armistizio e Salvatore Russo si ritrova a La Spezia e decide di tornare a casa. Camminando di notte e di giorno aggirando l'esercito tedesco e le bombe giunge a casa dopo 19 giorni. Dopo una “fuitina” e riuscendo a scampare alla morte con l'esplosione della polveriera di Montelepre, riportando solo traumi e ferite, decide di sposare Rosalia. Subito dopo le nozze, i due partono per Rosignano Solvay. Qui Salvatore inizia a fare il contadino mentre la moglie inizia a fare la cuoca. Salvatore cambia spesso attività facendo principalmente il fruttivendolo e poi il trasportatore per la ditta Nencini. Nel frattempo la famiglia cresce. Nascono 4 figli: Antonio nel 1946, Giuseppe nel 1948, Mirella nel 1950 ed Andrea nel 1957. Con il trascorrere del tempo arrivano anche 10 nipoti, a cui si sono aggiunti anche 12 pronipoti.   Il duro lavoro e la guerra hanno segnato il corpo e lo spirito di Salvatore. Ma lui non manca mai di essere ottimista ed è solito dire: “Se tutto va bene faremo festa”. Ed allora, cari Salvatore e Rosalia, un mondo di auguri dalla nostra redazione. (Grazie a Sergio Piancatelli)

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