46 anni fa moriva James "jim" Clark, il "re" della Lotus

Rosario Lo Cicero

Sport

46 anni fa moriva James "jim" Clark, il "re" della Lotus
In quella gara lui non doveva nemmeno gareggiare. Un simbolo per gli amanti della F1

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il 7 marzo 1968, approfittando della pausa nel Campionato del Mondo di F.1, lo scozzese James "Jim" Clark, già Campione del Mondo 1963/1965, con alle spalle 25 vittorie in 72 GP disputati, 32 podi, 33 Pole position e 28 giri veloci in gara, si presentò al via di una gara di F.2 che si svolgeva quel giorno sul circuito di Hockenheim in Germania, a testimonianza della sua grande passione per la velocità. La sua Lotus, probabilmente a causa di un cedimento meccanico, giunta alla curva denominata "coda di gambero" uscì di pista, rotolò su se stessa e andò a schiantarsi tra gli alberi. L'unica testimonianza è quella del pilota Chris Irwin che lo seguiva a pochi metri di distanza. La scena dell'incidente che si presentò agli occhi dei soccorritori, era terribile: detriti ovunque, la F.2 spezzata e la parte anteriore, dove è intrappolato il pilota, piegata su se stessa. Il cuore dell'allora 32enne Clark, batte ancora ma è clinicamente morto. La sua carriera fu legata alla Lotus ed al "mago" Colin Chapman, un binomio indissolubile che si consolidò anche fuori dalle piste e che li portò a cogliere memorabili vittorie in tutto il mondo.  Jim riposa nel cimitero di Chirnside nel Berwickshire ed a lui è dedicato un museo conosciuto come "The Jim Claurk Room".

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