Redazione

Cronaca

18 Gennaio 2016 - 00:00

Revoca del sequestro e restituzione dei beni. Si conclude in maniera positiva la vicenda di Alessio Tarallo, titolare del Montereale Cafè a Monreale che la polizia municipale aveva sequestrato, solo la zona esterna, lo scorso 15 ottobre. Gli agenti della municipale sequestravano la zona esterna per, a loro dire, assenza di un’autorizzazione per l’anno 2013, denunciando il titolare. Dopo la comunicazione al Pm, il sequestro veniva convalidato ed applicato dal Gip del Tribunale di Palermo.  Alessio, però, incaricava i suoi legali, Mario Caputo e Nicola Nocera di presentare ricorso d’urgenza, perché riteneva che esistessero forti dubbi sulla legittimità formale e sostanziale della grave misura cautelare applicata all'attività commerciale. Gli avvocati, dopo aver visionato le carte, hanno immediatamente richiesto il dissequestro. Il tribunale delle Libertà ha accolto il riesame,  riconoscendo l'illegittimità del provvedimento di sequestro preventivo, posto che non ricorrevano gli estremi del reato contestato ed, in particolare la condotta d'invasione del suolo pubblico, rilevando che si trattava di un occupazione legittima, in quanto avvalorata dai documenti amministrativi acquisiti dalla difesa, ovvero il nulla osta rilasciato dalla stessa Polizia Municipale del Comune di Monreale per l'anno 2012, la cui richiesta veniva riproposta anche per l'anno 2013. In estrema sintesi, non vi era stata alcuna condotta invasiva da parte del titolare. Grande il sollievo del titolare il quale, sulla scorta di quanto stabilito dal Tribunale del Riesame, potrà tornare ad esercitare l'attività di ristorazione e somministrazione di bevande senza i sigilli posti dalla Polizia Municipale che, di certo, non costituivano una bella pubblicità per il suo locale posto in un punto turisticamente nevralgico. “In un periodo di crisi economica asfissiante – dice Alessio Tarallo –  la vicenda che ha interessato il mio locale mi è apparsa sin da subito eccessiva e per certi versi irrituale. Quando ho fatto richiesta di occupazione di suolo pubblico per motivi commerciali, già nel 2012, i Vigili Urbani, come da prassi, sono venuti a fare i sopralluoghi di rito. Avrebbero potuto già in quella circostanza rilevare eventuali anomalie e diffidarmi a regolarizzare la pratica. Così non è stato, non comprendo le motivazioni. Ringrazio comunque i miei legali per l'impegno profuso e il risultato ottenuto”. Soddisfatti anche i difensori che hanno espresso apprezzamento per l'esito relativo alla fase cautelare e conseguentemente per il riconoscimento della insussistenza del reato contestato al titolare del locale. “Non abbiamo faticato molto ad individuare le cause che hanno erroneamente indotto la Polizia Municipale ad operare il sequestro – dicono gli avvocati -, in quanto un esame anche superficiale della documentazione relativa all'attività economica esercitata dal signor Tarallo avrebbe consentito di non ritenere sussistenti le esigenze cautelari che lo hanno determinato e, conseguentemente, il presupposto stesso del reato”. La replica della polizia municipale: "Il dissequestro è assolutamente privo di motivazioni. Tanto è vero che il Gip ha chiesto la trasmissione integrale degli atti per chiedere le motivazioni che hanno portato al dissequestro".

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